A.D. La Bibbia continua è una miniserie televisiva americana del 2015 che si basa sugli Atti degli Apostoli e le lettere di Paolo e narra i principali avvenimenti successivi alla crocifissione di Gesù.
Oltre all’ottima recitazione e fotografia, questa miniserie (una sola stagione) si differenzia dalle altre storiche per l’imparzialità con cui gli autori cercano di raccontare le storie dei leader religiosi e politici del tempo e perché non calca la mano sulla spettacolarizzazione o sulle scene “forti”. Non ci sono infatti scene di sesso (come invece abusate nella serie Spartacus, ma anche in telefilm come I Borgia), ma soprattutto le scene violente non sono mai esagerate e amplificate, come se gli autori sapessero dosare esattamente la giusta quantità di forza necessaria per trasmettere il messaggio.
Un’altra qualità della serie, come anticipato, è l’imparzialità (per quanto possibile) con cui gli autori raccontano la storia: vediamo infatti come ogni parte, ogni leader – Ponzio Pilato e i Romani; Caifa e i sacerdoti del tempio; Pietro e gli apostoli – affronta la situazione nel modo che crede essere il migliore, cercando di prendere le giuste decisioni per proteggere il proprio mondo e secondo la propria coscienza. Non c’è infatti cattiveria gratuita da parte di nessuno, tutti sono esseri umani con le proprie forze e debolezze, tutti hanno come obiettivo quello di mantenere in vita e in salute ciò in cui credono.
Naturalmente tutta la storia è un po’ romanzata, soprattutto quando si tratta dei rapporti personali e familiari dei vari personaggi, ma in linea di massima l’aderenza alle scritture e alla storia è precisa e attenta. Ci sono molte scene commoventi, come ci sono personaggi affascinanti, tra cui Saul (Paolo di Tarso), che dapprima perseguita accanitamente i nazareni per proteggere il tempio e la religione in cui crede ciecamente, ma successivamente, dopo un’apparizione di Gesù, trova la vera fede e comincia a divulgare la parola con lo stesso impeto e fuoco di prima (che lo caratterizzano), ma con la grande differenza che prima era guidato dall’odio mentre ora lo è dall’amore; l’attore che lo interpreta inoltre è bravissimo a rendere questa differenza.
Caldamente consigliata a tutti, credenti o meno, in quanto rappresenta molto bene anche la situazione sociale odierna, in cui l’attaccamento malato al vecchio, l’odio e il giudizio per chi pensa e vive la vita in modo diverso dal proprio, nonché il relativismo e il buonismo, stanno confondendo le persone ed è necessario trovare un punto di riferimento – un centro di gravità – interiore.
“Sei dunque inescusabile, chiunque tu sia, o uomo che giudichi; perché mentre giudichi gli altri, condanni te stesso; infatti, tu che giudichi, fai le medesime cose.” (Lettera ai Romani, 2, 1)