Vivo più che mai!
La vicenda è ambientata negli anni sessanta del secolo scorso, in piena rivoluzione sessuale americana. David Kepesh, professore universitario sul viale del tramonto, è affascinato dal mondo femminile a tal punto da “ammalarsi” di una bellissima ragazza cubana che sconvolgerà la sua vita in maniera drammatica e imprevista.
L’ossessione per il sesso viene usata, apparentemente in modo banale, come pretesto per indagare il tema della morte e della vecchiaia: dolorose riflessioni sullo scorrere del tempo dove i protagonisti, tratteggiati con rara precisione, sono attorniati da personaggi secondari altrettanto affascinanti.
La scrittura di Roth, cruda e magistrale, si rivolge al lettore in tono confidenziale, fino a dare la sensazione di un contatto fisico con le vicende raccontate. La corporeità dolente degli interpreti ci restituisce una perfetta lettura della vita che passa e della distanza infinita fra giovinezza e vecchiaia. Piccole perle di un grande scrittore.