L’equilibrio dopo il Sessantotto
Equilibratissimo e delicato romanzo che inquadra le logiche contestatarie dei primi anni Settanta nell’ambito, quasi minimalista, di un lessico familiare interrotto, frantumato, incapace di comunicare. E non è la chiusura di Michele, figlio “perduto”, ma l’incomunicabilità dei singoli individualismi e dei personali dolori a rendere impossibile un dialogo sempre tentato e mai compiuto.
Alternando una narrazione frammentaria ed essenziale alle lettere che si scambiano i protagonisti, la Ginzburg realizza un ritratto commovente e denso che merita l’aggettivo di “indimenticabile”.