Un uomo tra due mondi
John Flory, mercante angloindiano di legname, si sente parte di due mondi, quello indiano e quello dell’Impero, e non sa in quale collocarsi. Ma, quando diventerà bersaglio di un magistrato corrotto, la sua scelta sarà dettata dalle circostanze.
Basato sull’esperienza diretta dell’autore durante i cinque anni trascorsi in Birmania come agente della Polizia Imperiale Indiana, il romanzo ebbe difficoltà a essere pubblicato, poiché gli editori temevano di essere citati in giudizio per diffamazione. Rappresenta una delle forme deteriori della civiltà inglese, quella che si manifestò nelle colonie dell’Impero Britannico. Nonostante un certo schematismo nei personaggi (il Bene e il Male sono fin troppo separati, il primo presso i Birmani, il secondo presso gli Inglesi), rappresenta efficacemente il senso di crisi morale di un Impero ormai moribondo.