L’iperbole dell’impiegato
Il ragionier Ugo Fantozzi, di cui questa raccolta presenta le prime avventure, è il personaggio eponimo della saga impiegatizia italiana più popolare degli ultimi decenni. I racconti che lo vedono protagonista sono solitamente dei bozzetti, talvolta affrettati, in cui il protagonista e i suoi colleghi vivono situazioni che da realistiche diventano spesso surreali.
I testi non sono certo notevoli dal punto di vista dello stile, ma molti di essi si distinguono per la scelta della figura retorica dell’iperbole, in virtù della quale tutto, dalla situazione rappresentata all’aggettivo che la connota, diventa esagerato.
Questa esagerazione è la chiave su cui ha giocato anche la sceneggiatura dei film, che hanno fatto di Fantozzi – cartone animato su cui si abbatte la furia degli eventi – un personaggio al tempo stesso credibile e incredibile e, proprio per questo, terapeutico: Fantozzi lascia infatti al lettore e allo spettatore medio l’agio di divertirsi alle sue disavventure, senza correre il rischio di identificarsi troppo con lui.