“Storytelling” è un film del 2001 diretto da Todd Solondz che esplora il tema della narrazione e del potere che essa può avere sulla realtà. Il film è diviso in due parti.
La prima parte del film, intitolata “Fiction”, si concentra sulla storia di Vi, una studentessa di scrittura creativa che cerca di raccontare la sua esperienza di vita, ed è particolarmente riuscita. La trama è ben sviluppata e la performance dell’attrice Selma Blair è commovente e coinvolgente. La crudeltà messa in scena e lo stupro consenziente subito da Vi sono emblematici della visione ambigua del regista statunitense, che mette in dubbio i ruoli mostrandoci comunque il vero volto del potere, anche quello miserando di uno scrittore dotato di carisma.
La seconda parte del film, invece, si concentra sulla storia di Scooby, un giovane disabile che vuole diventare regista, ma non riesce a mantenere lo stesso livello di interesse e coinvolgimento.
Solondz affronta temi controversi come la discriminazione razziale, l’omofobia, la sessualità e l’abuso in modo diretto e spesso provocatorio, con un umorismo nero e tagliente. Tuttavia, a volte il film sembra perdere di vista il suo obiettivo, diventando troppo disorganizzato e artificiale nella sua rappresentazione della realtà.
Nonostante ciò, il cast di attori di talento, tra cui Selma Blair, Paul Giamatti e John Goodman, offre interpretazioni impressionanti che rendono i personaggi tanto reali quanto disturbanti. Complessivamente, “Storytelling” è un film impegnativo e provocatorio che suscita una forte reazione emotiva, un’opera interessante e ben realizzata che invita a riflettere su tematiche importanti. La regia di Solondz è abile nel creare atmosfere intense e disturbanti, che ci spingono a interrogarci sulla società contemporanea e sulle sue contraddizioni.