Yuko Tsushima – Il figlio della fortuna

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Dopo il divorzio, la giovane Koko, donna dalla vita sentimentale alquanto inquieta, deve affrontare l’allontanamento della figlia adolescente che, dopo l’abbandono da parte del padre, ora si vergogna di quella madre anticonformista ma nello stesso tempo piena di dubbi e priva della necessaria volontà di migliorare la propria vita secondo i dettami del pensiero comune, che vorrebbe che una donna sola cercasse la protezione dei membri più anziani e saggi della famiglia: nel caso di Koko, una sorella sposata a un uomo d’affari, divenuta così ricca tanto di soldi che di giudizi taglienti. La vita di Koko subirà uno scossone nel momento in cui si accorgerà di aspettare un bambino. La narrazione segue tanto le vicende reali che le fantasticherie di Koko, descrivendo le dimensioni psicologiche e fisiologiche della gravidanza

Sono rimasta davvero sorpresa da questo romanzo intimista e dalla trama apparentemente semplice, che non avevo mai preso in considerazione prima: mi aspettavo una storiella senza mordente e piena di cliché, invece ho letto un romanzo agile e fresco, dalle cui pagine emerge il ritratto di una donna apparentemente fragile ma che si dimostra dotata di una grande forza interiore e di profonde convinzioni sociali.

Dietro il suo aspetto dimesso e il suo atteggiamento remissivo, Koko ha ben chiaro che cosa vuole dalla vita e dagli uomini che frequenta, così come fin da piccola ha avuto chiaro quale atteggiamento tenere verso una madre e una sorella che le hanno riservato ben poco affetto e molte critiche, mostrandole per lo più solo gli aspetti sgradevoli del ruolo di donna e madre nel Giappone del Dopoguerra: la decisione di Koko di rinunciare a quel ruolo e la sua aspirazione a una considerazione diversa vengono scambiate per indolenza e apatia ma incarnano, invece, uno degli atteggiamenti più tipici dell’animo giapponese.

Romanzo interamente costruito sulla caratterizzazione psicologica della protagonista, ha una trama interessante seppur non clamorosa e rivela una scrittrice perfettamente a suo agio nel creare atmosfere intime e raccolte, capace di portarci a entrare nella mente e nei sentimenti dei suoi personaggi.
Consigliato a chi cerchi una lettura davvero differente e a chi ama le storie al femminile.

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Valentina Leoni è musicista e storica dell'arte, ha scritto e scrive recensioni e articoli riguardanti libri e fumetti per diversi siti. Attenta conoscitrice della cultura giapponese, ha fatto parte del comitato scientifico della mostra Dai Samurai a Mazinga Z (Casa dei Carraresi, Treviso ottobre 2014) ed è da anni collaboratrice di Radio Animati per la quale ha curato di recente la trasmissione Yatta: Luoghi Non Comuni sull'Animazione Giapponese.

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