Inno alla libertà delle donne
Fine Ottocento. Nel famoso ospedale psichiatrico della Salpêtrière, diretto dall’illustre dottor Charcot (uno dei maestri di Freud), prende piede uno strano esperimento: un ballo in maschera dove la Parigi-bene può “incontrare” e vedere le pazienti del manicomio al suono del valzer e della polka. Né più né meno che un manicomio femminile. Certo, le internate non sono più tenute in catene come nel Seicento, vengono chiamate “isteriche” e curate con l’ipnosi, ma sono comunque strettamente sorvegliate, tagliate fuori da ogni contatto con l’esterno e sottoposte a esperimenti azzardati e impietosi. In realtà buona parte delle cosiddette alienate sono donne scomode, rifiutate, che le loro famiglie abbandonano in ospedale per sbarazzarsene.
È qui che conosceremo Eugénie, ragazza di buona famiglia inadatta a piegarsi al volere del padre, e l’infermiera Geneviéve, donna che ha riposto nella solidità della scienza tutta la sua vita. L’incontro fra questi due caratteri forti darà forma alla vicenda raccontando, sullo sfondo, le ingiustizie assurde, e per certi aspetti così attuali, che colpiscono le donne segregate nella camere del manicomio. Qui Eugénie conoscerà le pazze: Thérèse, da tutti chiamata La Magliaia, la più anziana tra le alienate, che si prende cura di tutte come una madre; Louise, bistrattata nella sua giovane vita e illusa di poter ricevere una proposta di matrimonio.
Il viaggio nell’ingiustizia è raccontato senza filtri, mettendo a fuoco l’orrore di un mondo in cui le donne che osano alzare la testa in nome di una parità di diritti vengono rinchiuse a discrezione dei maschi e dimenticate per sempre.
Il ballo delle pazze è un romanzo storico con una narrazione al femminile e femminista: gli uomini non sono in grado di percepirle come esseri dotati di intelletto e indipendenza. Una storia che guarda al passato col rigore storico dell’ambientazione, ma che urla vendetta per la modernità e la tragicità del messaggio. Perché, se i manicomi sono ormai chiusi da anni, il pregiudizio e lo scotoma nei confronti del genere femminile sono ancora una montagna immensa da scalare in troppe comunità del pianeta.