John Steinbeck – La valle dell’Eden

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Un epico caposaldo 

La Valle dell’Eden (East of Eden) è una magnifica epopea letteraria che affronta temi universali come il bene e il male, la redenzione e la corruzione, la ricerca dell’identità e del significato nella vita. Pubblicato per la prima volta nel 1952, è un’opera mastodontica che abbraccia generazioni di personaggi e decenni di storia, ambientati nella fertile California del periodo tra la guerra civile e la prima guerra mondiale.
La storia si svolge principalmente nella contea di Salinas, seguendo le vite intrecciate delle famiglie Trask e Hamilton. Adam Trask, il protagonista, è un uomo tormentato dal suo passato e ossessionato dalla figura del fratello cattivo, Charles, e da quella del padre, eminente personalità a Washington ma solo dopo alcuni sotterfugi. La loro storia è una rielaborazione moderna del mito biblico di Caino e Abele, e Steinbeck lo sfrutta per esplorare la lotta tra il bene e il male che risiede in ogni essere umano, sviluppando anche un discorso filosofico sul libero arbitrio.
Uno dei punti di forza del romanzo è la profondità dei personaggi. Ogni membro delle famiglie Trask e Hamilton è delineato con cura, e Steinbeck si prende il tempo necessario per esplorare le loro motivazioni, i loro desideri e le loro debolezze. Adam Trask, in particolare, è un personaggio complesso che passa attraverso una notevole evoluzione, trasformandosi da un uomo tormentato in cerca di redenzione a figura paterna amorevole e accogliente… almeno fino alla tragedia finale.

La prosa di Steinbeck è straordinaria. Il suo stile narrativo, coinvolgente e ricco di dettagli, è condotto con una maestria che immerge nell’ambientazione della California di allora: la sua abilità nel dipingere i paesaggi, le emozioni e le relazioni umane è sorprendente, e ogni pagina è un piacere da leggere.
Uno degli aspetti più affascinanti è, come accennato, la sua esplorazione del concetto di timshel, una parola ebraica che significa tu puoi ma che le traduzioni bibliche hanno tradito, conferendole significati diversi a seconda della convenienza. Steinbeck suggerisce che ogni individuo ha il potere di scegliere il proprio destino, di superare il male interiore e di perseguire il bene. Quest’idea permea il romanzo e offre una speranza universale che è in sintonia con i temi della redenzione e della di un significato all’esistenza, pur allontanandolo dall’approccio laico di romanzi come Furore e Uomini e topi.
Ciò nonostante, è un’opera letteraria che si innalza tra le pagine della storia della narrativa americana come una delle sue pietre miliari più raffinate e straordinarie. Pubblicata per la prima volta nel 1952, rappresenta il culmine della carriera di Steinbeck e un’immersione profonda nelle questioni fondamentali dell’umanità.

Tra i temi preponderanti nell’opera non mancano comunque alcuni di quelli più cari all’autore statunitense, dal più banale, l’eterna lotta tra il bene e il male (declinata qui, però, soprattutto dal punto di vista interiore: ogni individuo è sottoposto a una lotta interna tra il bene e il male e quindi a una scelta morale individuale),  la ricerca della redenzione dalle proprie colpe (e dunque il riscatto dagli errori passati, di cui non tutti sono capaci, come dimostra il personaggio di Cathy Ames) e quello del vero sé (i personaggi cercano di capire chi sono veramente e di vivere in accordo con la loro autenticità, la responsabilità individuale nella libertà di scelta (Steinbeck suggerisce che ogni individuo ha il potere di scegliere il proprio destino e che è responsabile delle proprie azioni), le dinamiche familiari (particolarmente complesse le relazioni tra genitori e figli, che offrono uno spunto per riflettere su come le relazioni influenzino le scelte e le vite delle persone). Dunque un’opera complessa, ma di facile fruizione e identificazione (a tratti persino divertente, soprattutto quando interviene il personaggio di Sam Hamilton o quelli del cinese Li), che induce a riflettere sulla propria esperienza di vita.

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Heiko H. Caimi, classe 1968, è scrittore, sceneggiatore, poeta e docente di scrittura narrativa. Ha collaborato come autore con gli editori Mondadori, Tranchida, Abrigliasciolta e altri. Ha insegnato presso la libreria Egea dell’Università Bocconi di Milano e diverse altre scuole, biblioteche e associazioni in Italia e in Svizzera. Dal 2013 è direttore editoriale della rivista di letterature Inkroci. È tra i fondatori e gli organizzatori della rassegna letteraria itinerante Libri in Movimento. ha collaborato con il notiziario "InPrimis" tenendo la rubrica "Pagine in un minuto" e con il blog della scrittrice Barbara Garlaschelli "Sdiario". Ha pubblicato il romanzo "I predestinati" (Prospero, 2019) e ha curato le antologie di racconti "Oltre il confine. Storie di migrazione" (Prospero, 2019), "Anch'io. Storie di donne al limite" (Prospero, 2021) e "Ci sedemmo dalla parte del torto" (Prospero, 2022, insieme a Viviana E. Gabrini). Svariati suoi racconti sono presenti in antologie, riviste e nel web.

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