H.G. Wells – La guerra nell’aria

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Bert Smallways, un semplice cittadino inglese, si trova coinvolto in un conflitto globale scatenato dalla nuova tecnologia dell’aviazione. La guerra tra le potenze mondiali si sviluppa nei cieli, portando al collasso della civiltà in un modo che Wells immagina con inquietante lucidità.
Pubblicato nel 1908, La guerra nell’aria è uno dei romanzi meno noti di H.G. Wells, ma anche uno dei più profetici. In un’epoca in cui gli aerei erano ancora un’invenzione agli albori, Wells anticipa con sorprendente precisione il ruolo che l’aviazione avrà nei conflitti del XX secolo. Il romanzo racconta un mondo in cui le nazioni, spinte dall’innovazione tecnologica, entrano in una corsa agli armamenti aerei che culmina in una guerra totale, devastante e fuori controllo.

Wells dipinge un conflitto che non è più limitato ai campi di battaglia tradizionali, ma colpisce direttamente le città e i civili: esattamente quello che sarebbe successo con la Prima e la Seconda guerra mondiale. L’autore mostra anche come il progresso tecnologico, invece di garantire sicurezza e stabilità, possa accelerare il collasso della società.
Questa visione della guerra come evento sempre più tecnologico e disumanizzato è più attuale che mai. Nel 1908, parlare di flotte aeree che annientano città sembrava fantascienza; oggi droni, missili a lungo raggio e attacchi automatizzati fanno parte della realtà bellica quotidiana.

La guerra nell’aria non è solo una previsione della guerra moderna, ma anche un ammonimento sul fatto che il progresso tecnologico non è affatto sinonimo di civiltà: può essere anzi la chiave della nostra autodistruzione. Proprio come nel romanzo, infatti, continuiamo a pensare che la tecnologia possa garantirci sicurezza, quando invece spesso è l’elemento che rende i conflitti ancora più rapidi, distruttivi e imprevedibili. Wells aveva già capito che la guerra del futuro non sarebbe stata solo tra eserciti, ma avrebbe coinvolto intere nazioni, portando con sé il rischio di un collasso globale.

Un romanzo ingiustamente dimenticato, ma straordinariamente visionario. Per chi ama la fantascienza di anticipazione, una lettura imprescindibile.

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