Federico Rampini – Grazie, Occidente!

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Federico Rampini, con il suo Grazie, Occidente! Tutto il bene che abbiamo fatto, ci offre un’opera tanto necessaria quanto… illuminante, ma in un modo che non ci saremmo mai aspettati. Finalmente qualcuno ha il coraggio di sfondare la porta chiusa del conformismo e proclamare ciò che solo i più arditi pensatori avrebbero osato sospettare: che il mondo intero deve la sua esistenza a noi, i meravigliosi, ineffabili eredi del glorioso Occidente!
Sì, avete capito bene: niente di tutto ciò che è accaduto di buono nel mondo sarebbe mai accaduto senza di noi. La scienza, la medicina, l’agronomia? Tutto grazie a noi! Se i bambini oggi non muoiono più a frotte come un tempo, dovreste ringraziare le nostre illuminate menti occidentali. Se le donne di qualche parte remota del pianeta riescono a sfuggire a un destino di oppressione, non è merito loro, ma nostro! Perché, naturalmente, i diritti umani e l’emancipazione sono nati nell’Occidente e l’Occidente, magnanimo come sempre, ha deciso di esportarli, quasi come un regalo inaspettato, a qualsiasi costo.

Rampini non si limita a difendere il nostro caro vecchio progresso, no. Va ben oltre: lo erge su un piedistallo alto quanto la Torre Eiffel, a brillare su un’umanità ingrata e incapace di apprezzare il dono immenso che gli abbiamo fatto. L’Occidente ha sollevato intere nazioni dalla miseria, forse come chi eleva un povero cagnolino abbandonato e gli insegna a scodinzolare con gratitudine.
Ma, oh, povero noi! Viviamo in un’epoca ingrata, dove il bene che l’Occidente ha portato è sotto processo, bersaglio di critiche del tutto ingiustificate. C’è persino chi osa dire che la nostra gloriosa civiltà abbia seminato distruzione e oppressione. Per Rampini, questi sono chiari segnali di un lavaggio del cervello collettivo, un’Apocalisse ideologica che punta il dito solo contro l’Occidente, come se non fossimo noi i veri salvatori del mondo. Ah, che ingiustizia!
Eppure, Rampini ci assicura che c’è ancora speranza. Se solo potessimo recuperare la nostra autostima, rendendoci conto di quanto siamo stati grandiosi (e quanto lo siamo ancora!), il mondo potrebbe ripartire con nuovo, inarrestabile slancio. Dimenticate le “bugie” della Storia che vi hanno raccontato: la verità è che l’Occidente è sempre e comunque stato dalla parte giusta. E no, non importa se questa narrazione appare un tantino unilaterale o un po’ troppo autoreferenziale: è la verità di Rampini, e come tale va accettata senza riserve. Perché Rampini è Rampini, e noi non siamo niente. Come potremmo dunque osare contraddirlo?

In definitiva, Grazie, Occidente! è un’agiografia perfetta per chi è stanco di farsi domande complesse, per chi preferisce una bella pacca sulla spalla da parte di un Occidente che non ha mai sbagliato e mai sbaglierà. Un libro che fa sentire bene con se stessi, perché, in fondo, se oggi il mondo esiste e respira, è grazie a noi occidentali. O, più probabilmente, grazie a Rampini.

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Heiko H. Caimi, classe 1968, è scrittore, sceneggiatore, poeta e docente di scrittura narrativa. Ha collaborato come autore con gli editori Mondadori, Tranchida, Abrigliasciolta e altri. Ha insegnato presso la libreria Egea dell’Università Bocconi di Milano e diverse altre scuole, biblioteche e associazioni in Italia e in Svizzera. Dal 2013 è direttore editoriale della rivista di letterature Inkroci. È tra i fondatori e gli organizzatori della rassegna letteraria itinerante Libri in Movimento. ha collaborato con il notiziario "InPrimis" tenendo la rubrica "Pagine in un minuto" e con il blog della scrittrice Barbara Garlaschelli "Sdiario". Ha pubblicato il romanzo "I predestinati" (Prospero, 2019) e ha curato le antologie di racconti "Oltre il confine. Storie di migrazione" (Prospero, 2019), "Anch'io. Storie di donne al limite" (Prospero, 2021) e, insieme a Viviana E. Gabrini, "Ci sedemmo dalla parte del torto" (Prospero, 2022) e "Niente per cui uccidere" (Calibano, 2024). Svariati suoi racconti sono presenti in antologie, riviste e nel web.

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