Erik Larson – Il diavolo e la città bianca

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Il diavolo e la città bianca (già pubblicato con il titolo La città bianca e il diavolo da Mondadori, nel 2005) è uno dei tanti casi editoriali e detentori di primati di vendite degli ultimi anni. Si tratta di un’opera così particolare da risultare atipica poiché, sebbene sia scritta come un romanzo, racconta una storia incredibilmente vera, senza tuttavia poterla semplicemente etichettare come “libro-inchiesta”. Racconta, in parallelo, le vicende che portarono alla costruzione dei padiglioni dell’esposizione universale di Chicago nel 1893 e le macabre gesta del dottor Harry Holmes, sociopatico serial killer che decise di emulare Jack lo Squartatore proprio durante i mesi della manifestazione.

Grazie all’alternanza dei punti di vista, conosciamo l’architetto Burnham (che vede nella costruzione della “città bianca”, come viene chiamata l’area della fiera, la realizzazione delle sue massime ambizioni artistiche, che intende portare avanti contro ogni tipo di ostacolo), ma anche il freddo, follemente lucido e disumano Holmes (capace a sua volta di concepire progetti grandiosi, ancorché criminali). Con abbondanza di particolari, Erik Larson mette, indirettamente, a confronto le due menti, evidenziando come entrambi fossero convinti di lavorare a un’opera d’arte destinata a eternare la fama di Chicago, all’epoca oscura città in espansione nella quale però già vivevano e lavoravano altri nomi che in futuro le avrebbero dato lustro, come Frank Lloyd Wright.

Il libro sfoggia un’accuratezza storica e una documentazione davvero minuziose, frutto di anni di ricerche: la parte relativa all’architettura è, tuttavia, fin troppo dettagliata, e può risultare pesante per chi non sia esperto della materia.

Il diavolo e la città bianca termina descrivendo l’indagine che portò all’arresto di Holmes, senza che i due protagonisti principali si siano mai nemmeno incontrati, rimanendo quindi due esistenze parallele sullo sfondo di una città descritta come caotica, fredda, maleodorante ma capace di suscitare un’attrazione irresistibile sui molti artisti, criminali e giovanette ingenue alla ricerca di indipendenza che, a vario titolo, entrano nell’insolita narrazione.

Lettura originale, forse sopravvalutata ma interessante.

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