Clifford D. Simak – L’ospite del senatore Horton

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La trama si sviluppa in un futuro distante, dove l’umanità è impegnata in un esperimento ambizioso e misterioso noto come Progetto Licantropo, che prevede la creazione di un essere umano potenziato, dotato di abilità eccezionali, intelligenza avanzata e una connessione profonda con la natura. La presenza di un lupo mannaro, che solo uno dei tre elementi di una mente complessa, aggiunge un tocco di fascino fantastico al contesto scientifico, creando un insieme unico di elementi.

Il protagonista, Andrew Blake, è il risultato inconsapevole di questo esperimento, iniziato duecento anni prima e accantonato, ma che torna in auge, in altra forma, grazie alle perorazioni del senatore Horton, convinto sostenitore della teoria per cui è inutile adattare altri pianeti all’uomo quando si può adattare l’uomo ai diversi pianeti. Blake diventa presto il fulcro della narrazione: la sua esperienza e le sue sfide sono una finestra affascinante sulla psicologia umana e sulla lotta per l’accettazione in una società che fatica a comprendere la sua natura evoluta e che rifiuta la sua forma esteriore, quando diventa troppo lupina o si trasforma in una sorta di vuoto geometrico. Simak, con la sua scrittura chiara e coinvolgente, ci guida il lettore attraverso le sfide e le scoperte di Andrew, esplorando il significato dell’umanità e il destino della nostra specie nel corso del tempo.

Uno dei punti di forza del romanzo, infatti, risiede nella capacità dell’autore di intrecciare la trama con riflessioni filosofiche e considerazioni etiche, sollevando domande ancora attualissime sulla manipolazione genetica, sul progresso scientifico e sul nostro rapporto con la natura. Quest’ultimo visto anche attraverso il punto di vista dei Brunetti, strana razza animale aliena ben ambientatasi sulla Terra, che come gli gnomi si nasconde dagli esseri umani, a meno che non siano… triplici, come Andrew Blake.

La narrazione si sviluppa con un ritmo misurato, consentendoci una piena immersione nella profondità della storia e nelle riflessioni più ampie che ne emergono.
L’abilità si Simak si dimostra anche attraverso la sua abilità nel creare un mondo futuristico credibile e ricco di dettagli, estremamente plausibile anche perché molte delle invenzioni scientifiche da lui prefigurate sono nel frattempo state realizzate o sono in via di realizzazione.

Opera di fantascienza umanistica, L’ospite del senatore Horton non ci offre solo intrattenimento, ma anche spunti di riflessione profonda sulla natura umana, con una trama avvincente, personaggi ben sviluppati e temi universali, confermandosi una pietra miliare nella fantascienza del XX secolo.

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Heiko H. Caimi, classe 1968, è scrittore, sceneggiatore, poeta e docente di scrittura narrativa. Ha collaborato come autore con gli editori Mondadori, Tranchida, Abrigliasciolta e altri. Ha insegnato presso la libreria Egea dell’Università Bocconi di Milano e diverse altre scuole, biblioteche e associazioni in Italia e in Svizzera. Dal 2013 è direttore editoriale della rivista di letterature Inkroci. È tra i fondatori e gli organizzatori della rassegna letteraria itinerante Libri in Movimento. ha collaborato con il notiziario "InPrimis" tenendo la rubrica "Pagine in un minuto" e con il blog della scrittrice Barbara Garlaschelli "Sdiario". Ha pubblicato il romanzo "I predestinati" (Prospero, 2019) e ha curato le antologie di racconti "Oltre il confine. Storie di migrazione" (Prospero, 2019), "Anch'io. Storie di donne al limite" (Prospero, 2021) e "Ci sedemmo dalla parte del torto" (Prospero, 2022, insieme a Viviana E. Gabrini). Svariati suoi racconti sono presenti in antologie, riviste e nel web.

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