Dark

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Dark è una serie originale Netflix del 2017, di genere fantascientifico-drammatico e di produzione tedesca. Le due stagioni da cui è composta sono ambientate a Winden, una piccola città economicamente dipendente dalla centrale nucleare locale e totalmente immersa nella Foresta Nera. Le immagini fredde, tetre e la colonna sonora inquietante fanno presagire che Winden e i suoi abitanti nascondano degli oscuri segreti.
La vicenda inizia con la scomparsa di un ragazzino, evento che sconvolge l’apparente tranquillità cittadina e dà il via a un’estenuante indagine poliziesca, che si scoprirà non potersi concludere come un semplice caso investigativo. Una volta alterata la quiete, infatti, gli eventi iniziano a precipitare, ribellandosi alla razionalità dei detective: muore un intero gregge di pecore, gli uccelli piovono dal cielo e si verificano misteriosi sbalzi di corrente, esattamente come era accaduto tentatré anni prima.

Il tempo, in Dark, è un intreccio in cui il futuro influenza il passato, che a sua volta determina il presente, generando un labirintico circolo vizioso. La divisione tra passato, presente e futuro è solo un’illusione ostinatamente persistente: è con questa frase di Albert Einstein che inizia la serie, anticipandone la tematica principale, il viaggio nel tempo.
Tra i protagonisti, sono i più giovani ad avvicinarsi per primi alla consapevolezza che la loro realtà va ben oltre ciò che appare. Alla sparizione del primo ragazzo si sussegue quella di un altro bambino, Mikkel Nielsen, figlio dell’ispettore della città, che svanisce nei pressi di una grotta nella foresta. L’adolescente Jonas Khanwald, presente al momento della scomparsa, segue le tracce del bambino inoltrandosi nelle grotte, raggiungendo degli stretti cunicoli e infine una porticina di ferro che lo riporta indietro, al 1986. Il male che affligge Winden non riguarda solo il 2019, ma esiste sin dagli albori del pianeta. Sulla porta metallica, in rilievo, si legge: sic mundus creatus est (così è stato creato il mondo).
2019, 1986 e 1953 sono i tre anni in cui si sviluppa la trama della prima stagione. Posti a 33 anni di distanza l’uno dall’altro, sono tanto distanti nel tempo quanto strettamente legati. Da qui si scopre che non è solo il tempo a essere interconnesso, ma anche le quattro famiglie di Winden: i Nielsen, i Tiedemann, i Doppler e i Kahnwald. Con l’avanzare della trama, i personaggi iniziano a ricostruire, tassello dopo tassello, il mosaico degli eventi, oppressi dalla sensazione che non si possa realmente concludere.

Una tematica ricorrente è il paradosso dei viaggi temporali: più i personaggi si spostano negli anni, tentando di modificare il corso degli eventi, più si ritrovano a svolgere le azioni che porteranno al compiersi degli stessi. Sorge lentamente il dubbio che il libero arbitrio non esista e che il destino sia già scritto e immutabile. In balia del paradosso, i protagonisti iniziano a schierarsi in due principali fazioni: coloro che vogliono fermare il loop temporale e chi crede sia giusto che gli eventi continuino a ripetersi all’infinito.
Veniamo egualmente condotti lungo un percorso di crescenti interrogativi, in cui non ci è facile stabilire se i personaggi siano dalla parte del giusto, innescando così una ponderazione dei concetti stessi di bene e male. L’inquietudine e gli interrogativi sono amplificati dall’iniziale ambientazione contemporanea: Dark elimina il distacco spazio-temporale tipico delle distopie, che avvolge in una carezza di sollievo la gravosità dei quesiti esistenziali. La serie propone, invece, una riflessione più intima e quotidiana sull’effettivo impatto che i singoli e le loro azioni possono avere sul corso degli eventi.

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Nata nel 1996 all’Isola D’Elba, Irene Pasotto rimane fortemente legata alla Toscana e ai paesaggi mediterranei, che ama ritrarre dilettantisticamente in foto e dipinti. Laureata in Comunicazione e Società all’Università degli Studi di Milano, vi sta conseguendo anche il titolo magistrale in Corporate Communication. Grazie ai suoi studi pre-universitari e all’esperienza di vita in Germania, che ha caratterizzato gli anni della sua infanzia, parla fluentemente inglese e tedesco. Ha inoltre studiato per cinque anni lingua e letteratura cinese al Liceo linguistico Alessandro Manzoni. Nel tempo libero pratica tennis, yoga e ama immergersi nel mondo delle serie tv, con una predilezione per gli scenari distopici come fonte di evasione dalla quotidianità e di riflessione sulla società spinta ai suoi estremi. Libro preferito: "1984" di George Orwell.

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