Barbara Ungar – Chiamatemi Medusa

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Anni fa, quando portavo l’apparecchio per i denti
con la maschera facciale, mi tiravo fuori i capelli
da quella specie di cuffia per non schiacciare
i riccioli. Ecco perché mi appiopparono quel soprannome.
Rispondevo solo con uno sguardo imbronciato.

Quando sarai grande ne sarai contenta, dicevano.
La bellezza è sempre una spina. Le mie due sorelle
hanno gli stessi ricci da serpente e sguardi di pietra.
Nella nostra famiglia le figlie vengono sempre tre a tre:
le cugine Gray, le cugine Grace e le Norn.
C’è sempre la più grande, la più giovane e la bella.

Io no. Tutta cervello, occhi e chioma.
Se non sei la bella, sei dunque un mostro?
C’era chi diceva che ero bellissima e perciò stuprata
per punizione, quindi decapitata nello specchietto retrovisore.
Perfino da mozzata la mia testa riusciva a pietrificare
gli uomini. Perfino decapitato il mio corpo

riusciva a far nascere un cavallo alato.
Il sangue che mi sprizzava dal collo mozzo
trasformava alghe in corallo e spargeva
vipere nel deserto, anfisibene,
serpi che in eterno si mangiano la coda.
Perfino l’Eden dipende da me.


from Immortal Medusa (The Word Works, 2015)
Traduzione di Riccardo Duranti

Riccardo Duranti (foto di Edo Ferri)

Riccardo Duranti ha insegnato a lungo Letteratura Inglese e Traduzione Letteraria presso La Sapienza.
Ha ricevuto il premio nazionale per la traduzione nel 1996 e il premio Catullo nel 2014.
Ha tradotto l’opera omnia di Raymond Carver e autori come John Berger, Philip K. Dick, Cormac McCarthy, Michael Ondaatje, Nathanael West, Richard Brautigan, Caryl Churchill, Elizabeth Bishop, Henry David Thoreau, Edward Bond e Kate Tempest.
Tra i suoi libri di poesia: Bivio di voce (Empirìa, 1987), The Archer’s Paradox (The Many Press, 1993), L’affettuosa fantasia (Aracne, 1998), Made in Mompeo, haiku e immagini (con Rino Bianchi, Corbu, 2007) e Meditamondo (Coazinzola Press, 2013). Nel 2015 è uscito il suo primo libro di racconti: L’orsacchiotto Carver e altri segreti (Ianieri).
Vive sui Monti Sabini dove gestisce un uliveto.


Nota – Il baffo o maschera facciale (in inglese Headgear), serve a distalizzare e stabilizzare i molari, e va tenuto per circa 14-16 ore al giorno in media. Esistono quattro tipi di Headgear: uno detto Baffo, il più usato, che agisce in orizzontale e passa dietro il collo; uno che agisce più verticalmente, e passa dietro alla parte superiore della nuca; uno composto da entrambe queste tipologie di baffo; e uno che agisce per mezzo di elastici che vengono attaccati alle protuberanze della maschera. (RD)


Pubblicato anche nell’antologia Feminine Rising: Voices of Power & Invisibility (Cynren Press, 2019) – una raccolta di poesie e saggi da 70 donne da 12 Paesi e ogni angolo deli Stati Uniti – curata da Andrea Fekete e Lara Lillibridge – https://www.cynren.com/

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Il quinto libro di Barbara Ungar, "Save Our Ship", vincitore del Richard Snyder Memorial Prize della Ashland Poetry Press, è stato nominato Miglior libro della Kirkus Reviews del 2019 e ha vinto un premio Benjamin Franklin nell'Independent Book Publishers Awards. I libri precedenti includono "Immortal Medusa", nominato come miglior libro da Kirkus Reviews del 2015; "Charlotte Brontë, You Ruined My Life"; "Thrift"; e "The Origin of the Milky Way", che ha vinto il Premio Gival e una medaglia d'argento agli Independent Publishers Book Awards. Professore al College di Saint Rose di Albany, NY, vive a Saratoga Springs.

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