Anni fa, quando portavo l’apparecchio per i denti
con la maschera facciale, mi tiravo fuori i capelli
da quella specie di cuffia per non schiacciare
i riccioli. Ecco perché mi appiopparono quel soprannome.
Rispondevo solo con uno sguardo imbronciato.
Quando sarai grande ne sarai contenta, dicevano.
La bellezza è sempre una spina. Le mie due sorelle
hanno gli stessi ricci da serpente e sguardi di pietra.
Nella nostra famiglia le figlie vengono sempre tre a tre:
le cugine Gray, le cugine Grace e le Norn.
C’è sempre la più grande, la più giovane e la bella.
Io no. Tutta cervello, occhi e chioma.
Se non sei la bella, sei dunque un mostro?
C’era chi diceva che ero bellissima e perciò stuprata
per punizione, quindi decapitata nello specchietto retrovisore.
Perfino da mozzata la mia testa riusciva a pietrificare
gli uomini. Perfino decapitato il mio corpo
riusciva a far nascere un cavallo alato.
Il sangue che mi sprizzava dal collo mozzo
trasformava alghe in corallo e spargeva
vipere nel deserto, anfisibene,
serpi che in eterno si mangiano la coda.
Perfino l’Eden dipende da me.
from Immortal Medusa (The Word Works, 2015)
Traduzione di Riccardo Duranti
![](https://www.inkroci.it/racconti-brevi/wp-content/uploads/2020/05/Riccardo-Duranti4-foto-Edo-Ferri-300x200.jpg)
Riccardo Duranti ha insegnato a lungo Letteratura Inglese e Traduzione Letteraria presso La Sapienza.
Ha ricevuto il premio nazionale per la traduzione nel 1996 e il premio Catullo nel 2014.
Ha tradotto l’opera omnia di Raymond Carver e autori come John Berger, Philip K. Dick, Cormac McCarthy, Michael Ondaatje, Nathanael West, Richard Brautigan, Caryl Churchill, Elizabeth Bishop, Henry David Thoreau, Edward Bond e Kate Tempest.
Tra i suoi libri di poesia: Bivio di voce (Empirìa, 1987), The Archer’s Paradox (The Many Press, 1993), L’affettuosa fantasia (Aracne, 1998), Made in Mompeo, haiku e immagini (con Rino Bianchi, Corbu, 2007) e Meditamondo (Coazinzola Press, 2013). Nel 2015 è uscito il suo primo libro di racconti: L’orsacchiotto Carver e altri segreti (Ianieri).
Vive sui Monti Sabini dove gestisce un uliveto.
Nota – Il baffo o maschera facciale (in inglese Headgear), serve a distalizzare e stabilizzare i molari, e va tenuto per circa 14-16 ore al giorno in media. Esistono quattro tipi di Headgear: uno detto Baffo, il più usato, che agisce in orizzontale e passa dietro il collo; uno che agisce più verticalmente, e passa dietro alla parte superiore della nuca; uno composto da entrambe queste tipologie di baffo; e uno che agisce per mezzo di elastici che vengono attaccati alle protuberanze della maschera. (RD)
Pubblicato anche nell’antologia Feminine Rising: Voices of Power & Invisibility (Cynren Press, 2019) – una raccolta di poesie e saggi da 70 donne da 12 Paesi e ogni angolo deli Stati Uniti – curata da Andrea Fekete e Lara Lillibridge – https://www.cynren.com/