Un volume che è stato (per me) una scoperta, abituato com’ero allo Spider Man classico di Stan Lee e Steve Ditko, a quello più adulto di John Romita, Gil Kane, Ross Andru, Gerry Conway, persino alla decadenza di Dennis O’ Neil e alla rinascita caratterizzata dalle storie di John Byrne, David Michelinie, John Romita junior e J.M. De Matteis. Avevo seguito Spider Man abbastanza bene fino al 1998, per il resto non sapevo quasi niente, quindi l’acquisto e la lettura di questo nuovo ciclo di storie è stata una vera novità, pur abituato a situazioni adulte come L’ultima caccia di Kraven con le avventure scritte da De Matteis e alla caratterizzazione stile manga (mai troppo amata) di Todd McFarlane.
Michael Straczynski ci fa conoscere uno Spider Man completamente nuovo e cala sulle pagine l’asso della vita quotidiana, raccontando il Peter Parker professore di scienze nella vecchia scuola, alle prese con ragazzini problematici che vivono in un quartiere emarginato. La droga fa irruzione nel racconto del quotidiano, il disagio giovanile e la delinquenza spicciola pure; non mancano super-avversari efferati come Morlun e un misterioso miliardario protettivo di nome Ezekiel Sims.
Straczynski ci racconta le origini del Ragno in modo originale, come se un insetto totemico avesse cercato di impossessarsi di Peter Parker ancor prima dell’evento fortuito. Non solo, abbiamo zia May che, in modo rocambolesco, viene a scoprire che suo nipote è l’Uomo Ragno e assistiamo alle sue reazioni emotive in un paio di storie commoventi, ricche di dialoghi e di scontri verbali su un passato taciuto per anni.
Straczynski e Romita jr raccontano in una storia toccante l’eccidio dell’11 settembre, con la celebrazione dei veri eroi in difesa del sogno americano, mentre i supereroi si limitano ad aiutare chi sta facendo il massimo per salvare vite umane. In questo primo volume possiamo leggere anche una storia scritta con poche parole, quasi priva di balloon: bastano le immagini a far capire lo scorrere della vita, sia di Mary Jane che di Peter come di zia May. Straczynski è un abile scrittore di taglio cinematografico, non per niente fa anche il regista, autore di serie televisive di successo (Babylon 5, Jeremiah, Sense 8), innovatore di Spider Man, Thor e Capitan America nel corso degli anni Duemila.
John Romita jr. è il continuatore artistico di una grande eredità paterna, sulle cui orme ha costruito un meritato successo, disegnando quasi tutti i supereroi Marvel con un tratto originale maturato nel corso degli anni. La leggenda vuole che, appena tredicenne, abbia disegnato per il padre lo schizzo del super-criminale Prowler. Noto anche per aver creato Kick-Ass (leggetelo, è un’altra serie molto adulta) e per aver lavorato alla DC rivitalizzando Batman e Superman. Vista la qualità del primo volume di questa Masterserie, attendo con trepidazione il secondo.