Un ateo attualissimo
Cinquecentodue anni fa Ludovico Ariosto dava alle stampe la prima versione dell’Orlando furioso e, da allora, il suo ingegnoso universo di episodi e intrecci, di incontri e scontri, come un uragano ha preso a ruotare su se stesso e a proseguire il proprio caotico volo lungo i secoli, travolgendo chiunque vi si imbattesse. Nel vortice del Furioso sono incappati nel Novecento Italo Svevo, Luigi Pirandello, Carlo Emilio Gadda, Italo Calvino, Beppe Fenoglio, Mario Luzi, Luca Ronconi, Pino Zac, Andrea Camilleri e molti altri “custodi” ariosteschi ai quali Sonia Trovato ha dedicato le pagine del libro A chi nel mar per tanta via m’ha scorto. Si tratta della prima organica rassegna delle manifestazioni letterarie, teatrali, fumettistiche, cinematografiche della fortuna del Furioso nella cultura italiana contemporanea.
Un saggio fruibile, denso e scorrevole che non si limita a essere teoria letteraria, ma anche chiave interpretativa della Storia presente: Ariosto, con il suo ateismo, con il suo sguardo critico in fatto di politica e società, è davvero un padre della modernità e per questo va riscoperto. Anzi, riscorto.