Una merce che scotta
La lotta contro la cultura è tipica di tutti i regimi. In questi due brevi testi Berlin ci narra dei suoi viaggi in Russia compiuti alla fine del 1945.
Nel primo, dopo aver fatto un breve riassunto della situazione delle arti in Russia dal 1900 al 1937, l’autore racconta degli scrittori mandati in esilio, con qualche accenno anche ai musicisti. In particolare afferma che il governo russo teneva sotto particolare sorveglianza gli scrittori perché trattano la pericolosa merce delle idee.
Nel secondo dei due scritti, Berlin ci parla della situazione di Leningrado terminato l’assedio. Racconta di un libraio che teneva una sorta di caffè letterario, di come per zuppa mangiava la colla per il legno e di persone talmente deboli da non riuscire a sollevare i libri pesanti ed essere costrette a portargli un capitolo alla volta, dopo averlo strappato.
Un libro interessante, quasi un diario di guerra, una guerra contro il libero pensiero che ogni regime cerca di perpetrare.