Il disincanto di Brera
Per la serie “Ripescaggi”, segnaliamo un romanzo che compirà a breve cinquant’anni: Il corpo della ragassa di Gianni Brera. Uscito per la prima volta nel 1969, Il corpo della ragassa è ambientato negli anni Trenta. Nella casa paesana di Tirisìn (Teresa) arriva una donna di agevoli costumi, in fuga da una situazione molto pericolosa. Per suo tramite, la bella e giovane Tirisìn va a servizio a Pavia presso un uomo importante, Ulderico Quario, che la inizia al sesso. Poi il colpo di scena. E Tirisìn, ormai non più ingenua, saprà approfittarne.
Uno stile serrato, che permette una lettura a un ritmo rapido e stupisce per la capacità di essere al contempo profondo e disincantato, attento alla psiche dei personaggi e cinico. Un romanzo che sarebbe senz’altro entrato anche nei dibattiti accademici, se il sentire comune non avesse relegato quella barba e quella pipa, per grande fortuna di chi faceva il romanziere in quegli anni, a simboli esclusivi di colui che andava considerato il più grande giornalista sportivo italiano e non anche un grandissimo scrittore.