Amélie Nothomb – Barbablù

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Possono le 120 pagine di un libro in edizione tascabile dimostrare quanto l’amore sia privo di senso?
Possono: ad Amélie Nothomb ne sono bastate 118.

Staturnine è una ragazza in cerca di un appartamento a Parigi, e la miglior offerta arriva proprio dal Grande di Spagna don Elemirio Nibal y Milcar, il quale mette in affitto una stanza della sua ben poco umile dimora. La giovane donna accetta la stravagante convivenza, ignara della scomparsa delle otto precedenti coinquiline. Anche dopo esserne venuta a conoscenza, decide senza timore di restare, forse attratta dal pavimento del bagno riscaldato, forse per qualcosa di più.
Don Elemirio si dichiara innamorato di Saturnine già dalle prime pagine: un colpo di fulmine in un cielo non così sereno. Saturnine, infatti, mette costantemente in dubbio la buona fede del nobile, che le riserva storie più bizzarre che credibili.
Alla fine l’amore trionfa, ma il modo è del tutto inaspettato.

Dialoghi sofisticati, a tratti erotici. Le parole sfiorano, toccano, affondando. Una partita di scherma senza bisogno di maschere. E Amélie Nothomb ci regala un finale per nulla convenzionale, mostrandoci fino in fondo l’ossimoro tra l’eleganza della sua scrittura e la follia insita nell’amore puro.

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Elena Zamboni, classe 1997, attualmente frequenta il corso di laurea triennale in Arti, Spettacolo ed Eventi culturali presso l’università IULM. Sopravvissuta al liceo classico, conserva il suo amore per la scrittura e la letteratura in generale, realizzando recensioni di libri e brevi testi presenti in varie piattaforme social. Grande appassionata di arte contemporanea e musicista a tempo perso, lavora con lo scopo di avvicinare più persone possibili al mondo della cultura.

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