Suspense (The Innocents) è un horror psicologico inglese del 1961, diretto da Jack Clayton e tratto dal romanzo Il giro di vite (The Turn of the Screw) di Henry James. Gli sceneggiatori furono William Archibald, John Mortimer e nientemeno che Truman Capote.
Miss Giddens ha appena ricevuto il suo primo lavoro come governante per un ricco uomo d’affari. La precedente governante, Mary Jessel, è morta poco tempo prima e l’uomo ha bisogno di qualcuno che si assuma tutte le responsabilità per gli orfani Flora e Miles, che gli sono stati affidati.
Miles viene espulso dalla sua scuola e la domestica della casa, la signora Grose, nutre dei dubbi nei confronti dell’insegnate che ha accusato il ragazzo di avere una cattiva influenza sui suoi compagni.
Presto Miss Giddens viene insospettita dai comportamenti del ragazzo, talvolta nervoso ed eccessivamente riservato, e viene terrorizzata dalle repentine apparizioni di persone e voci nella casa. La ragazza descrive alla domestica le persone che crede di aver visto, e questa le identifica immediatamente con l’ex governante Mary Jessel e Peter Quint, un uomo che lavorava per lo zio dei ragazzi, precedentemente deceduto. La signora aggiunge che i ragazzi a volte vengono posseduti dai due fantasmi che, da vivi, erano amanti e in questo modo possono proseguire la loro relazione.
Una sera Miss Giddens cerca di spingere Miles a parlare della ragione per cui è stato cacciato dalla scuola e, dopo varie pressioni, il ragazzo confessa di aver spaventato i suoi compagni con comportamenti aggressivi e linguaggio scurrile. Quando lei gli chiede chi gli abbia insegnato a parlare in quel modo, lui si mette a urlare oscenità e scoppia in una folle risata implacabile. Il volto di Peter Quint appare in quel momento alla finestra alle spalle del ragazzo. Miss Giddens ordina allo spettro di dire il suo nome e, quando questo lo fa, Miles cade a terra morto, dopo che lei lo ha rassicurato dicendogli che è finalmente libero.
Questo è un film interessante da vedere poiché è un horror raffinato che tratta un argomento come la repressione sessuale, anche se in modo velato, in linea con i canoni del tempo.
Un aspetto che sicuramente inquieta, al di là delle visioni soprannaturali, è il comportamento dei bambini, con il loro modo di parlare disturbante, in particolare Miles: ciò che dicono sembra stonare con il loro aspetto innocente, ed è proprio questo uno degli aspetti che rendono questo lungometraggio sinistramente magnetico. Considerando il periodo in cui Suspense è stato realizzato, si rende evidente come sia un perfetto figlio del suo tempo: proprio a metà del secolo scorso, la diffusione della psicoanalisi e delle teorie freudiane permeava, a macchia d’olio, tutte le forme d’arte. Questa pellicola ne è un chiaro esempio, data la sottigliezza con cui sono trattati i temi della repressione sessuale, della possessione e del subconscio.
Se consideriamo il titolo originale, The Innocents (Gli innocenti), constatiamo inoltre un forte conflitto fra l’innocenza e il peccato: i bambini in disarmonia con le loro parole, Miss Giddens, la cui innocenza è rappresentata dai colori chiari, spesso in contrasto con toni scuri, o la sua bontà messa a in contrapposizione con la noncuranza dello zio nei confronti dei due orfani. Anche noi veniamo messi in antinomia con noi stessi, a causa di tutta l’ambiguità di il film cui è permeato.
Gli sceneggiatori sono riusciti a costruire una narrazione complessa e completa, che risalta in un film relativamente breve e riesce a mantenere alta la nostra attenzione e la tensione per tutta sua durata. Memorabile.