Shevek, uno scienziato di talento nell’ambito della fisica, vive su Anarres, un pianeta utopico, apparentemente perfetto, governato da principi di anarchismo e comunismo, priva di proprietà privata e di un governo centralizzato. Tuttavia, i difetti dell’umano sentire finiscono per imprigionare Shevek, che non può esprimere appieno il proprio potenziale, essendo limitato dal conformismo e dalla mancanza di libertà individuale, poiché gli individualismi sono messi all’indice in quanto egoizzazioni. Queste restrizioni ideologiche lo portano a raggiungere Urras, un pianeta più simile alla Terra, caratterizzato da una società fortemente capitalistica e gerarchica. La dicotomia tra Anarres e Urras mette in luce le imperfezioni di entrambi i sistemi, ma alla fine Shevek compirà una scelta per la parte che meglio rappresenta la speranza umana.
I Reietti dell’Altro Pianeta è un’opera profondamente politica, con un occhio critico rivolto alle ideologie dominanti. L’autrice si interroga sulla validità delle strutture sociali esistenti, sfidandoci a riflettere su concetti come potere, libertà e cooperazione em sottolineando la necessità di un costante esame critico delle strutture sociali per evitare l’immobilismo e l’oppressione.
La struttura narrativa non è lineare: la storia di Shevek si sviluppa su due linee temporali parallele, quella del suo presente su Urras e quella del suo passato su Anarres, permettendoci di esplorare i due ambiti in simultaneità, una scelta stilistica contribuisce a enfatizzare la complessità dei personaggi e la natura ambigua delle diverse strutture sociali.
I Reietti dell’Altro Pianeta è un’opera di critica sociale travestita da romanzo di fantascienza. Attraverso una narrazione avvincente e un’analisi profonda delle strutture sociali, Ursula K. Le Guin ci consegna una pietra miliare della letteratura.