Interessante saggio che indaga a fondo sui processi che hanno portato alla formazione del nostro rapporto con i colori e il mondo che essi creano ai nostri occhi.
Attraverso un viaggio tra storia, chimica e marketing, Riccardo Falcinelli racconta come l’uomo contemporaneo abbia costruito la propria percezione cromatica, influenzato da dogmi religiosi, ostentazioni di potere, manovre commerciali: elementi ai quali nessuno, creatore o spettatore, sembra potersi sottrarre. Così, accanto alla storia del tintore condannato e rovinato per aver osato creare il verde mescolando giallo e blu – infrangendo così un tabù religioso ancora osservato nel Rinascimento -, scopriamo il messaggio sociale che si cela dietro lo sfoggio del blu e del giallo nel secolo XIX, da Madame Bovary al giovane Werther, in uno dei primi casi in cui l’abito “fa il monaco” e rivela la mentalità di chi lo indossa. E veniamo edotti sul fatto che il malva sfoggiato da Lady Violet nella serie televisiva Downtown Abbey o il verde del film La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock hanno precisi rimandi storici e psicologici, elementi con i quali sono bravissimi a giocare gli esperti di marketing quando puntano su accostamenti cromatici inediti per lanciare una nuova bibita o identificano un oggetto e la sua funzione dalla tinta che lo caratterizza, come il rosso della Ferrari o della Coca-Cola.
Estremamente piacevole da leggere, molto documentato e ricco di illustrazioni, Cromorama é una lettura consigliata a chi voglia gettare uno sguardo oltre l’immagine, per scoprire quali meccanismi ne regolino, e ne abbiano regolato, la creazione e la fortuna.