Anno 2033 d.C. In una Milano che è oramai una maceria, invecchiata in pochi anni ma incapace di morire, una serie di omicidi rituali di persone in vista convince gli inetti Reparti di Investigazione a coinvolgere nell’indagine il quarantanovenne Nigredo, detective privato che vive nell’ex carcere di San Vittore.
Nigredo ha un passato da terrorista, ed è perseguitato dal senso di colpa per la morte di una ragazza dagli occhi kirgisi durante il suo ultimo attentato. La sua ossessione lo porterà dritto fra le braccia di Eva, profuga della ex Jugoslavia che gestisce un centro di accoglienza per ritardati e deformi, noto come “ghetto dei mostri”.
A determinare molti degli avvenimenti sarà proprio la guerra dei Balcani, le cui conseguenze a lungo termine non hanno ancora esaurito il proprio effetto. Novello Kurtz scampato allo scenario bellico, Nigredo si accompagnerà a personaggi disadattati come lui per trovare la verità.
“Eva” è un noir metropolitano ambientato in un futuro prossimo nel quale è facile riconoscere le derive del nostro presente; l’indagine mette a nudo le miserie e le contraddizioni profonde di una società oramai completamente spettacolarizzata. Un romanzo di estrapolazione crudo e spietato, scritto con parole pensanti che impongono al lettore dubbi e riflessioni.
Nigredo è un personaggio riuscitissimo, capace di decodificare la realtà al di fuori degli schemi e delle mediazioni e portatore di una crescente consapevolezza politica. Milano è uno scenario angosciante, una città violenta descritta con dolorosa partecipazione. Un romanzo magistrale che sa spingersi oltre le norme della narrativa di genere per conficcarsi nella nostra coscienza di lettori.