In un XX secolo alternativo, la magia è una portentosa arma politica che permette alla classe dominante, quella dei maghi, di governare un impero come quello britannico, in cui i comuni, le persone non addestrate, sono relegati ai gradini più bassi della gerarchia sociale.
Nathaniel è un bambino scelto per essere addestrato e affidato alle cure di un mago piuttosto mediocre, che non sembra in grado né di riconoscere e valorizzare il suo talento, né di fornirgli l’affetto e la protezione di cui avrebbe bisogno.
Così, dopo aver ricevuto uno sgarbo da un mago adulto, contro cui il suo padrone non ha osato difenderlo, Nathaniel convoca un potente jinn, un demone, perché lo aiuti nella sua infantile vendetta: la situazione, però, sfugge presto di mano al giovane mago e al suo nuovo alleato, che si trovano coinvolti in un complicato e pericoloso intrigo politico.
Tetralogia di romanzi molto interessante, quella di Stroud, in cui il classico tema della formazione di un giovane mago è trattato alternando toni da spy-story a quelli da romanzo sociale, sfruttando l’idea di un’ambientazione storica alternativa. La trama è corposa e ricca di azione nonché di spunti di riflessione e ironici, il tutto raccontato con linguaggio diretto e ricco, caratteristiche non molto comuni in un’opera di narrativa rivolta a un pubblico di giovani lettori dei giorni nostri: il risultato è un’opera tesa, dinamica, che non annoia e, anzi, coinvolge molto, nonostante una certa dose di prevedibilità.
I personaggi creati da Stroud non risultano affatto convenzionali: sono ben definiti dal punto di vista psicologico e presentano diverse sfumature che li rendono plausibili e vivi. L’autore riesce a non scadere nel buonismo scontato, spesso tipico di un certo fantasy, e a regalarci un finale di grande effetto.
Per quanto riguarda l’edizione italiana, è sicuramente ottima l’idea di riunire i quattro romanzi in un unico volume, perché l’organicità dell’opera è così rispettata, però raggiunge a malapena la sufficienza a causa della scarsa attenzione con cui è stato rivisto il testo, permettendo così di leggere uno strafalcione del genere “suo padre era un’idiota” . Molti non ci faranno caso, ma è grave trovare simili errori in un testo che dovrebbe essere stato rivisto da professionisti competenti [e dovrebbe essere rivolto a chi una grammatica se la sta ancora formando, ndr].
Se potete passarci sopra, consiglio la lettura soprattutto a chi ha amato Harry Potter: il confronto può risultare interessante.