Jane Austen – L’abbazia di Northanger

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Catherine Morland è una diciassettenne campagnola, con una grande passione per i romanzi gotici; un giorno una premurosa vicina di casa la invita ad accompagnarla in vacanza a Bath, dove la ragazza inizia a muovere i primi passi in società, viene invitata ai suoi primi balli e partecipa agli eventi mondani della cittadina, conoscendo così un giovane che accende le sue fantasie di lettrice consumata. La visita a una vecchia abbazia dall’atmosfera suggestiva convince la fanciulla di trovarsi al centro di una trama simile a quelle dei suoi amati libri…

Riuscita e godibile parodia del romanzo sentimentale e gotico, generi che all’epoca di Jane Austen incontravano il favore del pubblico, L’Abbazia di Northanger si segnala per la forte dose di ironia con cui la scrittrice tratteggia Catherine, fanciulla ingenua e di poca cultura ma sincera e spontanea, eroina suo malgrado di un’avventura che esiste solo nella sua testa; una protagonista decisamente lontana dalla granitica virtù di una Pamela o dalla salda tempra delle protagoniste della letteratura gotica, per rimanere nell’ambito letterario del romanzo. Con altrettanta efficacia e gusto satirico viene rappresentata la borghesia inglese cui appartengono gli altri personaggi del libro, componendo un quadretto estremamente vivido e non di rado spassoso.

Considerato, a torto secondo me, un’opera minore della scrittrice inglese, L’abbazia di Northanger è uno di quei libri dei quali non ci si stanca mai, poiché è arguto e ancora fresco nello stile e nella concezione.

Consigliato a chi ama i classici e ai cacciatori di citazioni: il libro, infatti, fa sovente riferimento ad altre opere del periodo, prima tra tutte I misteri di Udolpho di Ann Radcliffe, uno dei titoli più importanti del genere gotico che qui viene garbatamente preso in giro.

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Valentina Leoni è musicista e storica dell'arte, ha scritto e scrive recensioni e articoli riguardanti libri e fumetti per diversi siti. Attenta conoscitrice della cultura giapponese, ha fatto parte del comitato scientifico della mostra Dai Samurai a Mazinga Z (Casa dei Carraresi, Treviso ottobre 2014) ed è da anni collaboratrice di Radio Animati per la quale ha curato di recente la trasmissione Yatta: Luoghi Non Comuni sull'Animazione Giapponese.

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