Ian McEwan – Chesil Beach

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Due giovani, Florence e Edward, sono giunti a Chesil Beach, luogo scelto per consumare per la prima volta il recente matrimonio. Entrambi privi di esperienza sia a livello fisico che sentimentale, poiché ancora fortemente condizionati dalle imposizioni culturali dell’Inghilterra dei primi anni Sessanta (dove ancora si incontrano gli ultimi vittoriani), i due sono costretti a confrontarsi con la propria ignoranza ma anche con la timidezza, la paura e le aspettative dell’altro, che si trasformano presto in senso d’orrore, di vergogna, di colpa, trasformando in breve il momento che dovrebbe sancire ufficialmente la loro emancipazione e il loro nuovo ruolo nella società in una notte da incubo dalla quale fuggire, che segna la fine del loro rapporto.

Chesil Beach, romanzo triste fino a essere desolante e lucido nell’esposizione senza sbavature sentimentali, si presta a due livelli di lettura. Nel primo, Ian McEwan mette al centro della sua riflessione l’amore visto come comunione spirituale e autenticità di sentimenti: elementi che i due protagonisti sembrano aver dimenticato, avendo focalizzato tutta la loro attenzione sull’atto fisico, visto da entrambi come banco di prova del loro futuro coniugale e dunque mitizzato, temuto, odiato, tanto che finisce per dividere, invece che unire. Nel secondo, c’è l’analisi sociale: attraverso le vicende dei due ragazzi, narrate attraverso una serie di flashback, l’autore mette in evidenza come il dramma sia scaturito da educazioni sbagliate, figlie delle problematiche politiche e sociali dell’Inghilterra degli anni Sessanta, dove il retaggio vittoriano, rappresentato dagli anziani frequentatori della sala da concerto guardati con venerazione da Florence, già si scontra con le prime avvisaglie della ribellione giovanile e rende evidente il divario tra il perbenismo e le aperture mentali che di lì a poco cambieranno il volto del Paese.

Romanzo dalla prosa limpida e cristallina, resa in una traduzione impeccabile, Chesil Beach ha descrizioni nitide e nette come una foto in bianco e nero, va diritto al cuore e lascia un segno profondo e amaro. Imperdibile.

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