Corriamo tutti verso un dirupo che ci inghiottirà
Il nuovo maestro italiano dell’horror, in odore di trasposizione cinematografica con il suo ultimo romanzo Airam, sforna con Cacciatori di fantasmi l’ennesima opera che farà discutere.
Tutto ha inizio davanti al cancello di una villa appena ristrutturata da una coppia di sposini, che sta per inaugurarla dopo una lunga attesa e tanti sacrifici; il destino sembra avere in serbo per loro una sorpresa tutt’altro che piacevole: uno dei due si suicida gettandosi sul fregio dal singolare motivo che orna l’inferriata.
Da questo avvenimento apparentemente inspiegabile si diparte una serie di episodi arcani, apparentemente casuali, che coinvolge una pletora di personaggi: da Matteo, aspirante regista cinematografico, ad Andrea, appassionato del sovrannaturale con una ex moglie stranamente evanescente; da Emma, sua sorella, traumatizzata da un evento inspiegabile avvenuto durante la loro infanzia, ad Alicia, scettica neolaureata in psichiatria; dal discusso psichiatra Erwin Kanvans, che rivoluziona le teorie sulla schizofrenia contemplando la possessione, a Fatima Gutiérrez, levatrice dal destino perturbante; a molti altri.
Tutto accade nelle pieghe della quotidianità e attraverso quelle storie di fantasmi di cui tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta, che releghiamo nella categoria delle “leggende metropolitane” tanto care allo scrittore Danilo Arona. Piano piano emergono i vincoli tra i vari personaggi (e tra i vari luoghi), per lo più legati a eventi passati più o meno remoti, le cui spire di tenebra finiscono per avvolgere anche il presente dei protagonisti. Il cuore del mistero sembra risiedere nel manicomio abbandonato di San Cataldo e nel libro del professor Kanvans, Attraverso le Tenebre, che mostra in copertina uno dei corridoi della struttura (come l’immagine di copertina del romanzo, opera rielaborata graficamente dello stesso autore). E sembra profetico il ricordo di Matteo, nelle prime pagine, quando pensa: Corriamo tutti verso un dirupo che ci inghiottirà.
Fabio Monteduro è abilissimo a imbastire una trama complessa e sfaccettata, che procede per allusive suggestioni, e a presentare una vasta platea di personaggi a tutto tondo senza confondere il lettore. Il male, come sempre nelle opere dell’autore, è sfuggente: scaturisce più dalla malvagità umana che dal soprannaturale in sé, e vince solo se ci credi; ma se ci credi vince di sicuro. Come afferma Monteduro stesso: Non tutti gli umani sono dei mostri, ma quasi tutti i mostri sono umani. E non tutto è come appare, al punto che anche il più smagato lettore del genere horror resterà sorpreso dal finale.
Monteduro prende piccoli spunti da opere di Dario Argento e di Stephen King, oltre che dal proverbio non svegliare il can che dorme, ma li sviluppa in maniera del tutto originale, dando spessore alle psicologie dei personaggi e insinuando, una pagina alla volta, quel refolo di terrore che finirà per pervadere le nostre coscienze, conducendoci per mano in un delirio collettivo al quale non potremo fare a meno di partecipare. E volentieri.
Appassionante, coinvolgente e fortemente perturbante, Cacciatori di fantasmi è un must del genere, e faticheremo a dimenticarlo, soprattutto quando ci sveglieremo nel cuore della notte sapendo di averne sognato un frammento, facendolo nostro. Ma da un Maestro non c’è da aspettarsi di meno.