Chinua Achebe – Le cose crollano

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Il romanzo racconta le vicende di Okonkwo, grande guerriero, uomo ricco e rispettato ma noto per la sua inflessibilità, la cui vita si svolge seguendo gli scrupolosi riti imposti dalla tradizione del villaggio, fino al giorno in cui gli viene affidato in custodia un giovanissimo ostaggio, al quale si affeziona come a uno dei suoi numerosi figli.

Racconto di grande efficacia, che utilizza tempi e stilemi narrativi del racconto popolare e delle leggende, evocando suoni, odori, colori di una Nigeria che Chinua Achebe vuole di proposito lasciare in un tempo indefinito, quasi stia narrando uno dei tanti miti ancestrali al quale i protagonisti della storia sembrano non voler più prestare ascolto.

Okonkwo è un uomo violento, irruento e altero, che percepisce se stesso solo come guerriero e obbedisce unicamente alla logica dello scontro e della determinazione del più forte, sia in famiglia che nel villaggio dove vive, rifiutando tutto ciò che lo renderebbe più umano, compreso il rapporto con quel padre amante della musica da lui disprezzato come uomo debole. La personalità di Okonkwo è di proposito messa in contrasto con quella degli altri personaggi, meno bellicosi, più saggi e posati, che il protagonista disprezza ma rispetta. Achebe mette così in evidenza come la colonizzazione dei bianchi, verso i quali i personaggi del romanzo hanno sentimenti ora di simpatia ora di fermo disprezzo, abbia distrutto una società governata da regole e gerarchie che solo la superficialità dell’ignoranza ha fatto loro etichettare come “selvaggia”.

La prosa dell’autore ha il ritmo pacato e musicale del racconto intorno al fuoco, intercalato da proverbi e metafore, e utilizza immagini e simboli propri della cultura nigeriana – come i frequenti riferimenti all’invasione delle locuste, che simboleggia l’arrivo dei colonizzatori – e dai moti dell’animo, paragonati ai vari aspetti del fuoco; eppure Chinua Achebe ha scritto questo romanzo usando proprio la lingua dei colonizzatori, forse perché li vedeva come i reali destinatari del messaggio contenuto nel suo romanzo.
Un insolito, grande romanzo.

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Valentina Leoni è musicista e storica dell'arte, ha scritto e scrive recensioni e articoli riguardanti libri e fumetti per diversi siti. Attenta conoscitrice della cultura giapponese, ha fatto parte del comitato scientifico della mostra Dai Samurai a Mazinga Z (Casa dei Carraresi, Treviso ottobre 2014) ed è da anni collaboratrice di Radio Animati per la quale ha curato di recente la trasmissione Yatta: Luoghi Non Comuni sull'Animazione Giapponese.

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