Il Grande Gatsby

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New York, estate 1922. Il giovane Nick Carraway viene travolto dalla vita mondana, frenetica e sfarzosa della città, in un vortice sfavillante a suon di jazz e art déco. Alle prese con gli studi per sfondare a Wall Street, Nick riallaccia i rapporti con la cugina Daisy Buchanan e suo marito Tom, una coppia di ricchi ereditieri felici solo in apparenza. In questo viaggio all’insegna dell’eccesso fa la conoscenza del misterioso Jay Gatsby, un giovane gentiluomo comparso dal nulla con un’incredibile quantità di denaro. Tra feste e intrighi, Nick scoprirà che quella che sembrava una serie di coincidenze è in realtà un piano ben congegnato per riportare in superficie un passato di passioni e rimpianti, nel quale egli stesso sembra essere coinvolto.

 Il Grande Gatsby fu pubblicato da Francis Scott Fitzgerald nel 1925, sulla base di ponderazioni autobiografiche. È un classico insormontabile che ha fatto sognare generazioni di giovani attraverso le sue pagine gloriose e accattivanti. Tuttavia tratta diversi temi profondi, e offre numerosi spunti di riflessione sulla società americana dell’epoca. Inevitabilmente, nel corso degli anni sono stati proposti vari adattamenti cinematografici con l’obiettivo di coinvolgere una fetta più grande di pubblico, a partire dal 1926 con la pellicola muta di Herbert Brenon, ispirata alla versione teatrale di Owen Davis. Nel 1949 fu distribuito il film di Elliott Nugent, interpretato da Alan Ladd e tratto dal medesimo testo per le scene.

Il 1974 fu l’anno dell’adattamento cinematografico di Jack Clayton, con la sceneggiatura di Francis Ford Coppola. Il film rispecchia accuratamente la trama originale e riporta numerosi dialoghi tratti dal romanzo. La performance di Robert Redford nei panni di Jay Gatsby è considerata esemplare da molti, in quanto fu in grado di proiettare sul grande schermo la calma e l’autocontrollo tipici del suo personaggio. La colonna sonora – che vinse il premio Oscar nel 1975 – consiste in diversi brani romantici per orchestra diretti da Nelson Riddle. Il film avanza lentamente, senza suspense o effetti speciali, attraverso la narrazione di Nick Carraway, e i costumi – anch’essi insigniti dell’Oscar – rispecchiano squisitamente le tendenze rivoluzionarie degli anni Venti.

Tuttavia, la vera sorpresa è la versione del 2013 di Baz Luhrmann, con Leonardo Di Caprio nel ruolo di Gatsby. La sceneggiatura riproduce abbastanza fedelmente gli eventi raccontati nel libro, con la deliziosa narrazione di Nick Carraway e i dialoghi che spesso lo spettatore può ritrovare passo dopo passo nel romanzo stesso. Il film presenta effetti speciali, ambientazioni fastose, colori sgargianti e colpi di scena. Lo spettatore si trova catapultato insieme a Nick in un mondo lussuoso e scenografico, che lo consuma emotivamente attraverso i suoi intrighi. Luhrmann riesce a rappresentare perfettamente le abbondanti enumerazioni e iperboli contenute nel romanzo, attraverso scene avvincenti e frenetiche, che a volte risultano persino psichedeliche.
La colonna sonora, supervisionata dal rapper Jay-Z, è davvero affascinante: 15 brani che spaziano dal jazz, all’indie e infine al rap, composti da artisti del calibro di Lana Del Rey, Beyoncé, Sia, The XX, Florence and the Machine e altri ancora. Si tratta di brani introspettivi capaci di esprimere al meglio le intenzioni del regista: accompagnare lo spettatore in un’esperienza unica, nella quale gli anni Venti sono riportati in vita attraverso musiche moderne ed emozionanti. Le performance degli attori sono degne di un classico della letteratura come Il Grande Gatsby, specialmente quella di Leonardo DiCaprio, che è riuscito a rappresentare egregiamente il suo personaggio dandogli una marcia in più rispetto alla versione del 1974. Infatti, il Jay Gatsby del 2013 risulta più umano e più reale, in grado di simboleggiare il sogno americano che molti spettatori inseguono, e in cui dunque si immedesimano.

Infine, lo scorso gennaio è stata annunciata la realizzazione di un nuovo adattamento del classico: una serie televisiva basata sul romanzo, prodotta da Blake Hazard, pronipote dei Fitzgerald. Questa decisione sottolinea ancora una volta l’importanza di un capolavoro che si avvicina al suo centesimo anniversario, ma che riesce a essere ancora rilevante e coinvolgente per via dei temi che affronta. Il Grande Gatsby pone al centro della storia l’instancabile ricerca del successo, nutrita dalla perenne speranza e dalla visione che l’essere umano ha di sé, il tutto contornato dal boom economico degli anni Venti: il contesto perfetto.

Tuttavia, il romanzo mostra come spesso la speranza non sia sufficiente, mettendo in scena il fallimento del sogno americano, destinato a compiersi su scala mondiale solo tre anni dopo, con il crollo della Borsa di Wall Street nel 1929. Questo messaggio traspare chiaramente anche attraverso film, specialmente nella versione del 2013, che termina con una delle citazioni più toccanti del grande classico: Gatsby credeva nella luce verde, al futuro orgastico che anno dopo anno indietreggia di fronte a noi. Ci è sfuggito allora, ma non importa: domani correremo più forte, allungheremo ancora di più le braccia… E un bel mattino…
Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza sosta nel passato.

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