Irene Fabbri Corsarini – Mentre il popolo tace

Mentre il popolo tace,
nelle dimore il suo panico cuce,
mentre la morte dal suo sguardo truce
tutto ’l volgo a nascondersi induce,
la natura continua il suo corso,
rivendica ‘l suo imperio sul mondo.
La pietra ancor giace sul fondo,
il tuono rimbomba iracondo,
e il sole risplende col suo volto giocondo.
I fiori ancor sbocciano
al sicuro dall’avida mano,
e i loro dolci petali, delicati
della primavera precedono il canto.
Il vento rubesto sbuffa ininterrotto
scuotendo i rami alti e quelli sotto,
le radici nel suolo sprofondano
tremando per gli zoccoli;
i puledri galoppano.
Usignoli e passeri improvvisano un’orchestra,
cantan gioiosi e volando fan festa,
or che l’uomo e i suoi forti rumori
più non disturba e non li molesta.
Fragili siam di fronte a te,
Madre Natura,
dolce creatura che,
mentre noi disperiamo,
ricordi quanto l’esister nostro
sia spesso invano;
il tuo unico fallito piano.

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