
L’eterno “Che c’è di nuovo?” allarga gli orizzonti, ma se diventa l’unica domanda rischia di produrre solo i detriti che causeranno l’ostruzione di domani. Mi piacerebbe, invece, interessarmi alla domanda “Che c’è di meglio?”, che scava in profondità invece che in ampiezza. (Robert M. Pirsig)