Italo Bonera e Paolo Frusca – Ph0xGen! Mille soli per l’impero

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Finalista al premio Urania del 2006 (principale concorso letterario italiano dedicato alla fantascienza indetto da Mondadori), pubblicato nell’antologia Millemondi del febbraio 2010 (Mondadori) e quindi riproposto nel 2018 da La Ponga Edizioni, Ph0xGen! Mille soli per l’impero è il romanzo che ha fatto conoscere gli scrittori bresciani Italo Bonera (su tutti “Rosso Noir. Un pulp Italiano”, Meridiano Edizioni, 2017) e Paolo Frusca (l’ultimo romanzo, “Una casacca di seta blu”, è uscito nel 2020 per Mondadori) inaugurandone le rispettive carriere.

Ph0xGen! è un romanzo ucronico, cioè un romanzo di fantascienza/fantapolitica ambientato in un mondo passato (o presente) che ha preso una strada diversa rispetto a quella reale. Un romanzo complesso ed affascinante, ambientato principalmente nella Vienna in cui Paolo Frusca vive da anni ma che ha forti radici a Brescia, città in cui i due autori sono nati e che continuano (con il pensiero o fisicamente, specie nel caso di Italo Bonera che ancora vi risiede) a frequentare.

Ph0xGen! è in larga parte ambientato nell’estate 2003, ma non nel 2003 che tutti noi conosciamo. Nel mondo di Italo Bonera e Paolo Frusca, la Prima guerra mondiale ha avuto un esito molto diverso da quello consegnatoci dalla storia che abbiamo imparato a scuola: non a caso nel prologo del romanzo viene citata come l’Ultima Guerra Europea. Nella linea temporale di Bonera e Frusca le sue sorti hanno arriso all’Austria e, “dal trattato di Versailles in poi, l’aquila bicipite protegge sotto le sue ali la pace, la prosperità e la democrazia d’Europa”. È il Bund, “la Confederazione dei Popoli che, a partire dal 1919, si è allargata fino a comprendere tutta l’Europa centrale ed è diventata così potente da dominare il mondo”.
In questo mondo il tedesco è la lingua della diplomazia internazionale e del mondo informatico, Heinz Kissinger è il principale consigliere del Kaiser, William Jefferson Clinton senatore degli Stati Confederati d’America, l’autore di Ich und Hanna è diventato famoso con il suo vero nome di Königsberg e la mecca del cinema si chiama Hollabrunn. La Manciuria è ancora contesa tra la Repubblica Popolare Cinese e il Giappone e solo la Russia, dopo il crollo del bolscevismo, somiglia terribilmente alla Russia dei nostri giorni. L’evento cruciale da cui si è innescata la divergenza dalla storia nota è probabilmente dato dal mancato affondamento del piroscafo Lusitania nel maggio del 1915, con la conseguente scelta di Wilson per la neutralità nel conflitto europeo; in cerca di una valvola di sfogo, la Depressione del ’29 è sfociata in una Seconda Guerra di Secessione con conseguente divisione degli USA.

In questo 2003 diverso dal reale, dopo oltre ottant’anni di pace, nuvole scure si addensano sopra i cieli di Vienna. Otto d’Asburgo è morto e qualcuno sta tramando per deporre il suo legittimo erede, Carlo II d’Austria, e instaurare un regime che ricorda spietatamente il Reich che quell’universo non ha mai conosciuto.
Un ribelle irredentista delle Brigate Tolomei, due agenti della Bundespolizei e il generale dell’NDH a capo di reparti deviati dei servizi segreti del Bund si ritrovano coinvolti in una girandola di eventi, che hanno il loro fulcro nel fantomatico segreto che Carlo I d’Austria, detto il Pio, avrebbe sepolto nella certosa di Gaming per garantire la pace tra i popoli della Terra, e nel Ph0xGen! del titolo, l’unico software in grado di scardinare lo scrigno che ancora oggi, a mezzo secolo di distanza, custodisce quel segreto. Intorno a loro si muove una galleria di personaggi, inclusi gli eredi di due illustri figure storiche: Franz Conrad von Hötzendorf e Adolf Hitler.

Quello che colpisce del lavoro degli autori è la trama sottile della loro ricostruzione, capace di incasellare nel disegno complessivo i particolari più diversi, riuscendo a combinarli tutti in un’alchimia sorprendente. È da qui che si sprigiona quel senso straniante capace di precipitare il lettore nel mondo parallelo del Bund, inebriandolo con il sentore mitteleuropeo delle sue atmosfere e stimolandolo in continuazione con il gioco dei punti di contatto e di divergenza dal nostro universo.

La maturità degli autori si manifesta appieno nell’abilità di smorzare gli eccessi a cui il gusto per le citazioni potrebbe indurre, come pure nella capacità di sintonizzare di volta in volta il registro della narrazione in accordo con i tempi del romanzo (dall’epica alla farsa, dalla spy-story al romanzo storico). I cambiamenti di passo, nei flashback che svelano i retroscena nascosti della storia alternativa ufficiale e nel flashforward che funge da epilogo, sono condotti in maniera magistrale.

Alla fine ci si ritrova con un senso di sazietà per il mondo che Bonera e Frusca hanno saputo circoscrivere nelle 270 pagine del loro lavoro (396 nell’edizione aggiornata e rieditata pubblicata da La Ponga nel 2018), con il bonus di un messaggio ecologista di spiccata attualità.


Adattamento della recensione di Giovanni De Matteo pubblicata su Fantascienza.com, a cura della redazione di Brescia Si Legge, che ringraziamo per avercene concesso la condivisione.
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Giovanni De Matteo (Policoro, 1981) è un autore di fantascienza e blogger italiano. Laureato in ingegneria elettronica, dal 2003 è attivo come blogger e collabora con varie testate, tra cui i siti Fantascienza.com e Delos. Autore del documento programmatico da cui si è evoluto il connettivismo, con Sandro Battisti e Marco Milani è uno degli iniziatori del movimento letterario che si propone di unire le istanze del cyberpunk alla sperimentazione delle avanguardie. Nel 2005 è stato tra i fondatori della fanzine “NeXT”, che ha curato fino al 2007. Ha fondato e cura tuttora con il critico Salvatore Proietti la webzine “Next-Station.org”. Nel 2008 crea e sceneggia la miniserie a fumetti in dieci episodi “Piquadro”, ambientata nel medesimo universo narrativo del romanzo e pubblicata a puntate sulla rivista “Solaris*”. Dalla sua apertura nel 2008 fino a ottobre 2010 è stato il moderatore del “Blog di Urania”. Nel 2009 ha curato con Salvatore Proietti “Next International”, la prima edizione completamente in lingua inglese dell'omonima rivista. Esordisce come autore di racconti e nel 2005 si aggiudica con “Viaggio ai confini della notte” la seconda edizione del Premio Robot, indetto dall'omonima rivista. Nel 2006 pubblica la raccolta di racconti di fantascienza e fantastici “Revenant - Storie di ritorni e di ritornanti”. Nel 2007 cura con Marco Zolin una selezione di racconti a opera dei primi autori che hanno aderito al connettivismo, dando alle stampe l'antologia-manifesto “Supernova Express”. Si aggiudica la XVIII edizione del Premio Urania con il romanzo “Post Mortem”. L'opera viene pubblicata da Urania nel novembre 2007 con il titolo “Sezione π²” e si presenta come una storia fortemente influenzata da tematiche postcyberpunk, ambientata nel contesto degradato di una Napoli futura sull'orlo del collasso urbano ma fortemente segnata dagli effetti della Singolarità Tecnologica. Negli anni successivi continua a pubblicare racconti che giungono regolarmente al ballottaggio del Premio Italia. Tra gli altri si segnalano “Cenere alla cenere”, storia di viaggi nel tempo pubblicata sulla rivista Carmilla in occasione del trentesimo anniversario della strage di Bologna (2010), “Il lungo ritorno di Grigorij Volkolak” (novella pubblicata da Robot, 2012) e “Esilio dalla Noosfera” (Italian Institute for the Future, 2014), entrambi ambientati sullo sfondo di una futura civiltà interstellare evolutasi dalla colonizzazione umana dello spazio. Pubblica inoltre direttamente in e-book le novelette “Codice Arrowhead” (2010) e “Codice morto” (2013) e il romanzo breve “Terminal Shock: 2184 - Labirinti alieni” (2013), primo di una serie hard sci-fi che coniuga in un'ambientazione postumana elementi di military space opera con suggestioni horror. Nel 2014 esce per Urania “Corpi spenti”, il seguito del suo romanzo di esordio, che vede il ritorno in azione degli agenti della Sezione Pi-Quadro sullo sfondo del secondo centenario dell'Unità d'Italia.

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