Stanislaw Lem – Febbre da fieno

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Febbre da fieno è un romanzo rimasto inedito in Italia fino al 2020, cosa abbastanza curiosa per una storia ambientata in buona parte fra Napoli e Roma e il cui fulcro sono gli eventi che ruotano attorno agli stabilimenti termali della città partenopea: una serie di morti inspiegabili, che potrebbero essere suicidi o anche omicidi, e le conseguenti indagini, il cui svolgimento viene raccontato in prima persona dal protagonista.

La trama poliziesca si innesta su uno sfondo fantascientifico-distopico, descritto da Stanislaw Lem con il rigore caratteristico di tutta la sua narrativa, a partire dall’incaricato delle indagini: un astronauta in pensione, ritiratosi dal servizio perché affetto dalla febbre da fieno.
Le descrizioni dei luoghi e delle atmosfere ci avvolgono, catapultandoci tanto nel caldo soffocante del sud Italia quanto nel caos delle due grandi metropoli: dettagli futuristici mescolati a elementi tipici della cultura e dello stile di vita italiano producono descrizioni realistiche – come ad esempio quella del lungo viaggio in autostrada da Napoli a Roma – nelle quali ci ritroviamo appieno.

Come in ogni buon thriller, indizi e coincidenze vengono disseminati fra le pagine, ma trovare il filo conduttore per arrivare alla soluzione del caso resta un miraggio: analizzandoli, come farà il protagonista giunto a Parigi per riferire delle sue indagini a metà della storia, ci rendiamo conto che ogni coincidenza è facilmente confutabile e che, di fatto, ci troviamo di fronte a una serie di eventi casuali e non connessi fra loro.
A questo punto il romanzo assume i connotati filosofici tipici delle opere di Lem, trasformandosi in una lucida e realistica analisi del caso (e del caos) come elemento portante della vita; un’asserzione che fa da contrappunto al rigore scientifico delle descrizioni; l’effetto è spiazzante, e il culmine viene raggiunto quando la soluzione dell’enigma viene trovata dal protagonista in maniera del tutto casuale, certificando la comunanza della causa ma, allo stesso tempo, l’assoluta casualità nella concatenazione degli avvenimenti. Lo straniamento è amplificato dalla presenza di accurate spiegazioni fisiche e chimiche che accompagnano nella comprensione degli eventi: caso e scienza si mescolano per dare forma alla soluzione.

Chiudendo il libro, restiamo soddisfatti dal fatto di aver trovato un “colpevole” ma, allo stesso tempo, ci rendiamo conto che quella serie di coincidenze, pur fortuite, mostra a suo modo un ordine, come se il caso agisse comunque secondo regole proprie. La tesi di Lem, esposta da uno dei personaggi secondari, si rifà alla fisica quantistica nella misura in cui il movimento caotico degli atomi è causa stessa dell’ordine che riscontriamo nella realtà: scienza e filosofia si mescolano per dare forma alla risposta.
Epocale.

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