Lettere dall’orlo del mondo è un carteggio tra un uomo e una donna che si amano. Lettere senza data e senza luogo: il tempo dell’amore profondo non ne ha. Una fugge e l’altro la aspetta, sempre e comunque. Un amore profondo e raro, un vero dono della vita, quando capita e non lo si fa sfuggire e quando si può fuggire e ritornare. Due vite che, per essere vissute profondamente, devono intrecciarsi ad altre, comporsi, scomporsi e ricomporsi più forti.
Con una sensibilità e una bravura particolare Barbara Garlaschelli ci porta in questo viaggio fatto di lettere, di paesaggi, di stati d’animo i più diversi: amore, rabbia, paura, dolore, ricordi che accompagnano la vita dei due protagonisti.
Lettere struggenti o a volte sfuggenti, che ne richiamano altre, indimenticabili, della letteratura (Neruda, Céline, Woolf e altri), dove le parole hanno un peso e un significato specifico: quello, unico, di due innamorati.
“Le parole d’amore sono sempre così uguali ma così diverse”, ma traghettano nel viaggio di una vita che a volte è matrigna ma può essere anche sorprendente, tanto da essere vissuta con “tutto l’amore che posso”.
Un amore appassionato, passionale, vero.
Quella di Lettere dall’orlo del mondo è una lettura che subito fagocita, ci immerge, stupendoci fino alla fine. Ritroviamo in queste pagine una scrittrice che sa rendere visibile il tormento senza vergognarsi, attenta ai fragili, la stessa che troviamo anche nel suo Caduta dentro un no: un’autrice che non si perde in sviolinate ma che, con linguaggio preciso e diretto, senza preamboli va dritta per la propri strada.
È un dono d’amore questo libro, e l’amore è il soggetto che anima la vita.