Anita Desai – Fuoco sulla montagna

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Fuoco sulla montagna è un breve romanzo di Anita Desai, pubblicato nel 2006. Racconta la storia di Nanda Kaul, un’anziana donna che vive a Kasauli, a  ridosso dell’Himalaya. Dopo una vita passata ad accudire figli e nipoti, la matrona desidera solo rilassarsi in solitudine, ma l’arrivo della pronipote Raka la costringe a dimenticare il suo progetto di vecchiaia per doversi dedicare nuovamente alla prole. La convivenza inaspettata con la giovane la obbligherà a rivalutare se stessa e le proprie scelte, mentre la venuta della cara amica d’infanzia Ila Das stravolgerà la sua tranquillità per sempre.

Il romanzo avanza con una narrazione lenta che ci permette di immedesimarci nella quotidianità dei personaggi, caratterizzata dalla quiete tipica della vita di montagna. Attraverso le parole dell’autrice scopriamo i magici paesaggi dell’Himalaya, descritti sia con grazia che con durezza: Kasauli, infatti, è rappresentato come un luogo in balia degli eventi nelle mani dell’uomo contemporaneo, avido, incosciente e pericoloso. Attraverso questa descrizione accurata, la scrittrice ci presenta nuovamente i suoi personaggi, vittime delle circostanze e sconfitti dalla vita. Allo stesso tempo, l’illustrazione dell’arginamento della montagna è in contrasto con la confusione della valle, contraddistinta da ingiustizie sociali, povertà, malattie e atti di violenza.

Il tema principale di Fuoco sulla Montagna è indubbiamente la solitudine: tutti i personaggi sperimentano l’emarginazione, ma in modalità differenti. Dopo una vita di sacrifici, Nanda Kaul agogna disperatamente l’isolamento ma non riesce a ottenerlo come vorrebbe. Al contrario, Ila Das insegue il calore umano e l’affetto del prossimo, eppure finisce per esserne privata; l’anziana signora è un’assistente sociale che cerca di migliorare la vita dei giovani del distretto di Garkhal, opponendosi a questioni come il matrimonio infantile e le superstizioni nei confronti delle cure mediche. Ila Das non desidera essere sola, ma viene arginata dalla comunità in quanto contraria a tradizioni estremamente radicate nella cultura indiana, per la quale costituisce un pericolo.

Di particolare interesse è Raka, la bambina di dieci anni che giunge a casa della bisnonna Nanda Kaul. La ragazza è definita come un essere solitario per natura, e non per scelta. Questa caratteristica la differenzia dalla bisnonna, costretta a ritirarsi sull’Himalaya per lasciarsi alle spalle il passato. La convivenza con Raka risveglierà in lei un affetto ormai dimenticato, e la voglia di instaurare un rapporto con la bimba. Tuttavia, la pronipote brama esclusivamente la solitudine e la libertà, vittima inconsapevole di emozioni oscure e pericolose.

Fuoco sulla montagna è un romanzo tragico e introspettivo, capace di instaurare un sottile disagio che ci accompagna nel corso della lettura, in un crescendo che porterà inevitabilmente a conseguenze drastiche. È un’opera che denuncia diverse ingiustizie sociali e richiama la nostra attenzione su questioni umanitarie e culturali di grande rilievo. Al termine della lettura ci sentiamo impotenti, esattamente come i protagonisti del racconto, ma volenterosi di dare il nostro contributo per migliorare il mondo, che riusciamo a scrutare con occhi più consapevoli.

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