Quaranta giorni.
Non esiste la notte,
non esiste il giorno
sono la stessa cosa,
fatti della stessa
materia inconsistente,
senza corpo.
Giorni da contare,
giorni in cui contare morti.
Notti fredde,
fatte di letti per alcuni
e bare per altri.
Ma ci sono ancora
giorni di speranza,
giorni in cui
poter alzare
lo sguardo al cielo.
Primavere per l’anima
e un sogno come antidoto.
Tratto da “Panacea. Al di là dell’abisso” di Davide Uria e Mariateresa Quercia.