L’accrescimento di un capolavoro
Questo romanzo grafico é la massima espressione di quella che Hugo Pratt chiamava “letteratura disegnata”: una trasposizione a fumetti del capolavoro narrativo di Paul Auster che nulla toglie all’originale, rendendo inadatta la definizione di “riduzione” a fumetti.
La vera particolarità dell’opera sta nel fatto che il romanzo tratta il tema del linguaggio e dell’identità, tematiche assolutamente non visuali. La grandezza di Mazzucchelli e Karasik rende in maniera limpida la vicenda nonostante questa premessa, e la sequenza che mostra in maniera esemplare la loro forza comunicativa è nelle dieci tavole che rappresentano il monologo del protagonista. Anche i pensieri prendono forma nelle pagine che, per gran parte della storia, sono suddivise in nove riquadri da cornici che ricordano le sbarre di una cella o di una gabbia. Sul racconto incombe il segno grafico, dove il bianco della pagina è aggredito dal nero dell’inchiostro, fino alle ultime scene nelle quali il disordine mentale del protagonista si manifesta nei tratti confusi. Un fulgido esempio di grafica narrativa.