Bellissimo, emozionante, a tratti poetico. L’autore, nel narrare le rocambolesche vicende che portarono alla creazione della fantastica Opera Beat Orfeo 9 (e della precedente Then an Alley), catapulta il lettore in pieni anni Sessanta e Settanta. Le atmosfere sono quelle del Piper, del Teatro Sistina, della Dolce vita (dolce per molti, agra – come dirà Bianciardi – per i più), i primi vagiti rivoluzionari, l’Oriente, le droghe, ma soprattutto una voglia di creare non riscontrabile nelle generazioni successive. Un salvifico tuffo nel passato, che fa ancor più sembrare il presente quello che è: un deserto inabitabile.
- 4 anni ago
Giuseppe Ciarallo
Categories: Recensioni bonsai
Tito Schipa, Jr. – Orfeo 9 – Then an Alley
Related Post
- Rosetta Loy – Walter Palmaran
Walter Palmaran è un racconto tratto dalla raccolta À l’insu de la nuit (1990), e…
- Simone Mazza – Memorie di fango
Memorie di fango ci trasporta nel contesto della Seconda guerra mondiale, ma con un approccio…
- Ian Watson – Cronomacchina molto lenta
Quella dello scrittore britannico Ian Watson è hard science-fiction. Talvolta non facile e leggera. Anzi,…