In Nove perfetti sconosciuti, Liane Moriarty mescola mistero, dramma e un abile tocco d’ironia. Ambientato in un esclusivo centro benessere chiamato Tranquillum House, il romanzo racconta i percorsi personali di nove partecipanti a un ritiro che promette di trasformare le loro vite. Sotto la guida della carismatica e inquietante direttrice Masha, però, scopriranno presto che il confine tra guarigione e manipolazione può essere sottile e pericoloso.
Il romanzo si apre con i nove personaggi, ognuno con una vita complessa e segnata da insicurezze, traumi e desideri inappagati. Tra loro ci sono Frances, una scrittrice romantica alle prese con una crisi personale e professionale, Tony, un ex atleta in cerca di un nuovo scopo, e la famiglia Marconi (Heather, Napoleon e la figlia Zoe), che costituisce uno dei nuclei più intensi e drammatici del romanzo: una famiglia devastata dalla perdita del giovane Zach, il loro figlio e fratello, morto suicida alcuni anni prima. Moriarty sonda con abilità i loro segreti e le loro vulnerabilità, intrecciando le loro storie alle altre in modo graduale e avvincente.
Il fulcro del romanzo è però Masha, un’ex donna d’affari che, dopo un’esperienza di pre-morte, si reinventa guru spirituale. La sua figura, affascinante e ambigua, tiene insieme la narrazione e il gruppo, spingendo i personaggi (e i lettori) a interrogarsi sui limiti della fiducia e sul reale significato di redenzione. Infatti Liane Moriarty affronta temi come la perdita, il bisogno di connessione e il desiderio umano di cambiamento, ma lo fa con il suo stile tipico: una combinazione di dramma realistico e momenti di satira pungente. L’autrice non si risparmia nel criticare le ossessioni contemporanee per il benessere e l’automiglioramento, mostrando quanto possano diventare estremi e, talvolta, (auto)distruttivi.
Lo stile è scorrevole e accessibile, caratterizzato da dialoghi vivaci e da una narrazione a più voci che ci permette di calarci nelle vicende di ognuno dei dieci personaggi principali. La struttura frammentata, con capitoli brevi e punti di vista alternati, crea un ritmo incalzante che mantiene alto il coinvolgimento. La tensione cresce gradualmente, trasformando quello che inizialmente sembra un semplice dramma corale in un thriller psicologico.
Il principale punto di forza isiede nei personaggi, che, pur rappresentando archetipi facilmente riconoscibili, sono tratteggiati con profonda umanità: l’autrice riesce a catturare le loro contraddizioni e a renderli memorabili, oltre a far emergere il loro lato comico anche nelle situazioni più cupe. Tuttavia, alcune sottotrame si risolvono in modo frettoloso o prevedibile, e la svolta finale non è del tutto convincente: sembra che la svolta thriller abbia spiazzato Liane Moriarty più di quanto possa aver fatto coi lettori, e in realtà è tutt’altro che necessaria.
Nove perfetti sconosciuti resta un libro che si lascia leggere con piacere, un’ottima scelta per una lettura leggera ma non priva di spunti interessanti.