La specie umana è senza dubbio la sola ad aver inventato un modo specifico di scomparsa, che non ha nulla a che vedere con la legge della natura. Forse addirittura un’arte della scomparsa.
Il volume presenta due testi appartenenti all’ultima parte della produzione di Jean Baudrillard: Carnevale e Cannibale, ovvero il gioco dell’antagonismo globale (2004) e il male Il Male Ventriloquo (2006). In entrambi i saggi Baudrillard discute dell’Occidente in senso generale, storico, antropologico e culturale.
In Carnevale e cannibale troviamo figurazioni e astrazioni del processo di civilizzazione occidentale e del ritorno che l’Occidente ne ha avuto da parte dell’Altro, ossia dal mondo non occidentale. Maschere reali e virtuali, cannibali e figure sarcastiche sono i protagonisti di una globalizzazione rivisitata con una chiave di lettura cinica e disincantata.
Il Male ventriloquo è il riemergere del male come fosse una voce proveniente dalle profonde oscurità di un ventre. È la potenza del negativo che, negata, rispunta fuori come un male ventriloquo. Non appena il bene regna e pretende di incarnare la verità, è proprio il male che spunta fuori. In questo saggio l’autore definisce i concetti di egemonia e dominio, tratta l’argomento dell’Occidente vittorioso e civilizzatore in relazione alla singolarità del male e lo riconduce ai temi del potere e della politica.
È continua e profonda l’esplorazione della condizione umana in entrambi i saggi. L’essere umano appare ingabbiato in un universo popolato da indifferenza e accelerazione, divorato dalla legge della tecnica e dalle logiche di profitto. Tutto è scambiato con segni, con immagini e simboli che sommergono il reale fino al punto che non è più possibile distinguere il vero dal falso, il bene dal male, il reale dall’immaginario. In questa situazione di eliminazione sistematica dell’umano, messa in atto da globalizzazione e tecnocapitalismo, a Baudrillard rimane la speranza di un’eresia, l’attesa di un evento in grado di capovolgere tutto, l’arrivo di un enigma segreto non codificabile.
Jean Baudrillard (1929-2007), critico della società dei consumi e dello spettacolo, teorico di simulacri e simulazione, della sparizione dell’arte e della realtà, è stato uno dei più influenti pensatori contemporanei. Le sue riflessioni costituiscono ancora oggi una risorsa significativa per interpretare il nostro tempo.