Fotografie dal futuro
Il mondo è marcio. È dominato dalle multinazionali, dalle corporazioni, dai media. Ma non tutti i media: la letteratura è bandita, l’arte e la musica sono illegali. Nel piccolo dominano il sentimento dell’odio e la rivalità tra individui che oramai non contano più niente. La quotidianità è fatta di violenza e sopraffazione, spesso esercitate davanti a telecamere consenzienti. La normalità, come noi la intendiamo, è un lontano ricordo, e l’umanità è allo stremo. Eppure si tratta semplicemente di un “Riassunto delle puntate precedenti”: nel futuro rappresentato da Stefano Tevini in questi ventitré racconti neri (anzi, nerissimi) vengono semplicemente portati alle estreme conseguenze i postulati del nostro presente, le logiche cui stiamo assoggettando le nostre menti e i nostri cuori, trasformandole nella nostra routine. Domani potremmo svegliarci in un mondo ben peggiore di quello tratteggiato in queste pagine, e i racconti appena letti potrebbero essere semplicemente le cronache di ciò che ci ha portati a quel punto: un riassunto, appunto.
Un’antologia distopica nella quale domina l’entropia portata a sistema, tra storie istantanee e altre più articolate, che fa scorrere brividi lungo la schiena e dovrebbe farci riflettere sulle conseguenze del nostro agire (o non agire). Scritte con stile sciolto e scorrevolissimo, le eterogenee situazioni descritte da Stefano Tevini sono fotografie della nostra indifferenza, della nostra insensibilità e della paura e della viltà da cui ci lasciamo dominare. E, insieme, costituiscono una sorta di romanzo sul futuro che ci stiamo costruendo.