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Italo Bonera e Paolo Frusca – Cielo e ferro. Il futuro è cambiato

Guardare al futuro per riflettere sul nostro presente

In nove racconti autonomi ma collegati tra loro, Italo Bonera e Paolo Frusca smascherano il presente immaginando un futuro che ne è diretta conseguenza; un futuro dominato dalla contrapposizione tra gli avrahamiti (i seguaci di Avraham) e Coordinamento delle Libere Città (ciò che resta di ciò che oggi definiamo Occidente).

Avraham, novello Abramo, impone una visione riduzionistica del mondo che semplifica la complessità del reale tracciando una netta demarcazione tra le categorie assolute del Bene e del Male; visione che è in grado di riunire i fondamentalisti delle tre principali religioni monoteistiche, “il peggio di ogni credo” in un’unica fede e sotto un’unica bandiera, fino a formare un esercito determinato a distruggere con ogni mezzo tutto ciò che non è conforme al pensiero del nuovo patriarca.

Su questo sfondo si intersecano le vicende dei protagonisti in storie autonome ma strettamente collegate tra loro (tanto che alcuni di loro compaiono più volte, ed sono presenti un riferimenti al romanzo Io non sono come voi del solo Italo Bonera), tutte segnate dalla disillusione e dalla preoccupazione che contraddistingue gli autori.

Una distopia che si conclude senza vincitori né vinti, perché è l’umanità intera a venire sconfitta in un cielo che non è sconfinata metafora di speranza, ma ferrosa cappa senza orizzonte. Una liberazione dagli opposti schieramenti, sembrano suggerire gli autori nel racconto Non mi chiamo Quinto, non può essere incruenta, perché per reagire alle atrocità di un mondo diviso in due le soluzioni possono essere soltanto due: o soccombere, o uccidere.

“Il futuro è cambiato”, suggerisce il sottotitolo di questo romanzo sotto forma di antologia in grado di materializzare un incubo nel quale siamo già immersi: a settant’anni dalla fine della Seconda Guerra mondiale siamo forse di fronte a una nuova guerra globale, nella quale i fronti non saranno così definiti e la lotta sarà senza quartiere -e senza futuro.

Un libro ben scritto che si legge in un battibaleno e che si rilegge volentieri, una di quelle opere che fanno rivalutare la fantascienza e ci proiettano in un domani possibile, perché è soltanto un’estrapolazione del nostro presente.

Heiko H. Caimi: Heiko H. Caimi, classe 1968, è scrittore, sceneggiatore, poeta e docente di scrittura narrativa. Ha collaborato come autore con gli editori Mondadori, Tranchida, Abrigliasciolta e altri. Ha insegnato presso la libreria Egea dell’Università Bocconi di Milano e diverse altre scuole, biblioteche e associazioni in Italia e in Svizzera. Dal 2013 è direttore editoriale della rivista di letterature Inkroci. È tra i fondatori e gli organizzatori della rassegna letteraria itinerante Libri in Movimento. ha collaborato con il notiziario "InPrimis" tenendo la rubrica "Pagine in un minuto" e con il blog della scrittrice Barbara Garlaschelli "Sdiario". Ha pubblicato il romanzo "I predestinati" (Prospero, 2019) e ha curato le antologie di racconti "Oltre il confine. Storie di migrazione" (Prospero, 2019), "Anch'io. Storie di donne al limite" (Prospero, 2021) e "Ci sedemmo dalla parte del torto" (Prospero, 2022, insieme a Viviana E. Gabrini). Svariati suoi racconti sono presenti in antologie, riviste e nel web.
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