Il romanzo di Ilaria Tuti narra le vicende delle portatrici carniche, donne coraggiose che durante la prima guerra mondiale trasportavano rifornimenti e munizioni agli alpini al fronte. L’autrice, nota soprattutto per i suoi gialli con protagonista la commissaria Teresa Battaglia, ha voluto rendere omaggio a una storia femminile dimenticata e commovente, ambientata tra le montagne della Carnia, sua terra d’origine.
La protagonista del romanzo è Agata Primus, una giovane donna che vive nel piccolo paese di Timau con il padre malato. Ama leggere e sognare, ma la guerra le ha tolto tutto, così decide di diventare una portatrice, e si unisce alle altre donne che quasi ogni giorno salgono e scendono dai pascoli per raggiungere le impervie trincee montane, sfidando il freddo, la neve, le mine e i bombardamenti. Lungo questo di speranza e disperazione, scoprirà la forza e il valore delle sue compagne, le Trogarinnen, e il proprio.
Il romanzo di Ilaria Tuti è una testimonianza preziosa e toccante di un episodio storico poco conosciuto, ma di grande rilevanza. Le portatrici carniche furono infatti fondamentali per la resistenza e la sopravvivenza degli alpini, che le consideravano come sorelle e alleate.
La scrittura dell’autrice è asciutta e precisa, ma anche ricca di emozioni e di immagini suggestive e di personaggi ben caratterizzati e credibili, a partire dal capitano degli alpini, che imparerà da Agata una nuova definizione di onore, a Ismar, il cecchino austriaco che perseguita le truppe italiane, dalle altre portatrici, eroiche e umanissime, a Francesco che, rimasto in paese grazie alle proprie ricchezze, molesta la protagonista ritenendola cosa propria.
Fiore di roccia celebra il ruolo e l’importanza delle donne nella storia, la bellezza e la durezza delle montagne e le vite di chi ha vissuto e sofferto in un tempo di guerra. È un romanzo che fa riflettere e che rende giustizia a delle eroine dimenticate senza la pretesa di indottrinarci, ma facendoci scivolare nelle vicende narrate a fianco di chi le ha vissute. Regalandoci anche alcune notazioni mirabili sulla guerra e sull’umanità.