Tutti i suoi specchi erano donne.
Lo raffiguravano con seni
e vagine e boccioli carnosi.
Disperato,
si avvicinò a un lago azzurro
per vedere il suo splendore mascolino.
Il suo chicchirichì
i suoi muscoli scolpiti
il suo sguardo onnisciente
la fronte imperiosa.
ll lago lo chiamò “Sorella!”
e lo fece annegare
in un incestuoso
vortice sororale.
Traduzione di Emilia Mirazchiyska