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Shaun Tan – L’approdo

Un romanzo grafico senza testo: scelta narrativa inusuale che pone L’approdo di Shaun Tan a metà tra il fumetto e il libro illustrato.
Il protagonista, che intuiamo avo dell’autore, lascia il proprio Paese, che ormai è quasi completamente in balia di un mostro fatto di ombra e spine; l’uomo è solo e da solo arriva al di là del mare, dove dovrà costruirsi una nuova vita.

L’approdo racconta una storia di emigrazione, con una gradevole delicatezza che facilita l’immedesimazione del lettore nelle vicende del protagonista: la narrazione prosegue unendo elementi realistici ad altri fantastici, di vago sapore onirico, che creano un effetto di delicata nostalgia grazie anche alla scelta di utilizzare tinte color seppia, come a voler ricreare l’effetto di vecchie foto o di un antico filmato. Molti, infatti, sono i rimandi cinematografici: dal taglio delle scene, che fa pensare a un montaggio, ai richiami al neorealismo di quelle pellicole che hanno trattato la condizione dell’emigrante: non va dimenticato che Tan è anche autore cinematografico, premiato con l’Oscar per il miglior corto d’animazione nel 2011 (Oggetti smarriti, tratto dal suo libro omonimo del 2000).

Se una critica si può fare a questo superbo racconto è, probabilmente, la sua visione forse eccessivamente ottimista, che declina la dolcezza del racconto in un sentimentalismo un po’ scontato; e fin troppo acritica pare la sua fiducia nella società occidentale, dipinta qui come approdo sicuro senza che vi sia una reale analisi, mentre domande inevitabili finiscono senza risposta sotto la patina fiabesca del racconto.

Non consiglio questa lettura a chi cerchi spunti di dibattito, se non a carattere generale, perché il libro non si pone né come inchiesta né come argomento di discussione critica. La consiglio a chi abbia voglia di commuoversi (forse anche troppo facilmente) ma soprattutto agli amanti delle illustrazioni, vivide, affascinanti e ipnotiche, dalle quali è davvero difficile distogliere lo sguardo.

Valentina Leoni: Valentina Leoni è musicista e storica dell'arte, ha scritto e scrive recensioni e articoli riguardanti libri e fumetti per diversi siti. Attenta conoscitrice della cultura giapponese, ha fatto parte del comitato scientifico della mostra Dai Samurai a Mazinga Z (Casa dei Carraresi, Treviso ottobre 2014) ed è da anni collaboratrice di Radio Animati per la quale ha curato di recente la trasmissione Yatta: Luoghi Non Comuni sull'Animazione Giapponese.
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