Uno dei temi centrali è il concetto di “Young boomer”, una definizione che l’autore rivendica per sé, trovandosi sospeso tra due generazioni, quella appunto dei boomer e quella dei millenial. Questo punto di vista gli consente di abbracciare passato e presente, bilanciando nostalgia e autoironia.
La tecnologia, il cambiamento culturale e le relazioni sociali vengono affrontati con una prospettiva unica che non pretende di essere esaustiva, ma sincera. Ma non mancano riflessioni legate al tempo e alla memoria, su come i momenti della vita si fissino nella nostra mente come istantanee cariche di emozione, sull’identità e l’accettazione di sé attraverso esperienze che spaziano dall’adolescenza alle sfide della vita adulta, sul rapporto con gli altri, tra amicizie, amori e il valore delle connessioni umane più autentiche.
Duina sottolinea più volte come scrivere sia per lui anche un atto terapeutico, una necessità per fare il punto della situazione e dare un senso alle esperienze vissute: narrarsi non è solo un mezzo per intrattenere il lettore, ma anche un’opportunità per condividere una parte di sé con autenticità.
Le numerose citazioni musicali, che spaziano dagli 883 ai Baustelle, passando per Ligabue e Battiato, sono un elemento distintivo. La musica diventa un filtro attraverso cui l’autore osserva il mondo e si racconta, arricchendo ogni capitolo di un’atmosfera unica e personale.
“Reels per giovani boomers” è un libro che si legge con piacere per la sua leggerezza e immediatezza, ma che lascia spazio anche a riflessioni più profonde. Duina non ha la pretesa di insegnare nulla, ma riesce a comunicare molto, grazie proprio alla sua scrittura autentica e appassionata.
È un’opera consigliata a chi vuole esplorare il tempo presente con uno sguardo ironico e malinconico, ma sempre aperto alla speranza e alla bellezza delle piccole cose.