X

Alessandro Forlani – Non tutti certo moriremo

Forlani non scrive. Lui forgia parole e storie di acciaio crudo temprato nel dolore: ogni pagina è un colpo di maglio sull’incudine del lettore. Eppure è un bene, leggere Forlani: ci ricorda chi siamo e dove stiamo andando.
Non tutti certo moriremo è un’opera dai molti piani di lettura e dalla struttura atipica. I capitoli non hanno titolo, non sono numerati, sono separati da pagine nere segnate ciascuna dal simbolo di un alfabeto ancora da inventare.

Leggere Non tutti certo moriremo mi ha richiamato alla mente, per la forma, le antologie di David Szalay, nelle quali ciascun racconto si collega al successivo per affinità concettuali, di personaggi o di situazioni. Forlani ha creato un’opera nella quale ogni capitolo è la perla nera di una collana intrecciata attorno a un filo conduttore scaleno: la narrazione generale di un mondo particolare, composta da zoomate su situazioni o personaggi che ritroviamo e riconosciamo ciclicamente. Non è lineare, l’universo narrato in questo notevolissimo libro, e non per niente l’editore è Zona 42, piccola e coraggiosa iniziativa editoriale che ormai si è fatta un nome nella narrativa di genere fantastico di qualità.

Forlani ha una voce originale, unica. La sua prosa scarnifica la realtà, ne mette a nudo la struttura intima, ossa cartilagini vasi sanguigni. Ma non c’è pesantezza, nulla di noioso, di vischioso: lo stile è fluido eppure intenso. Non stiamo parlando di semplice narrativa di genere, di intrattenimento. Tre, quattro parole, come pennellate impressioniste, disegnano e trasmettono tutta una visione, una narrazione.
Nei segmenti che costruiscono Non tutti certo moriremo, così come nella narrazione complessiva, non c’è nulla di consolatorio.
L’ambientazione è quella di un futuro prossimo, dove guerra e assenza di speranze sono una cappa di piombo sull’esistenza di personaggi che cercano di vivere l’apparente normalità (dove riconosciamo frammenti del nostro quotidiano) sull’orlo di un cratere che si allarga sempre di più.

Italo Bonera: Italo Bonera, bresciano, 1962, lavora in un’azienda del settore energetico. Riempie il tempo libero con la fotografia e la narrativa. Inizia a scrivere nel 2003. Ha pubblicato i romanzi "Ph0xGen!" (con Paolo Frusca), finalista Premio Urania 2006 (Urania Millemondi, Mondadori, 2010); "Io non sono come voi", finalista Premio Urania 2012 (Gargoyle, 2013, Delos digital, 2023); "Rosso noir. Un pulp italiano" (Meridiano zero, 2017); "Il male che fa bene" (Calibano, 2023), "L'eredità dei Frong" (Delos Digital, 2024), "È stata legittima difesa" (Ianieri, 2024). Il racconto "L’uomo sontuoso" vince la prima e la terza edizione del Premio Stefano Di Marino (Segretissimo Special, Mondadori, agosto 2022 e 2024). Numerosi racconti compaiono in varie antologie tra le quali "Oltre il confine. Storie di migrazione" (Prospero, 2019) e "Ci sedemmo dalla parte del torto" (Prospero, 2022), e in pubblicazioni quali Urania (Mondadori), Robot (Delos), e la rivista letteraria Inkroci.
Related Post