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    Categories: La pietra

Elizabeth Power – Il rogo delle donne di Cong

Dipinto di Alpini Gionatan

Ci incontravamo spesso e i tempi erano umidi
Prima dell’inizio del pogrom
Era la luce del cerchio che alleggeriva la nostra situazione
E rendeva certo il nostro futuro.
Spesso arrivavano al primo morso della luna
Il pozzo era pieno d’acqua
Quando il paradiso raggiunse la nostra condizione diurna
Inviarono una barca dalla “Baia della Luce”
Troppo tardi, non c’era scampo per nessuno

A High Cross Cong
Quando non bruciavano le streghe
I sacerdoti pregavano, alte le voci
Dolci e sofisticati, promettevano fedeltà
Il Dio che odiava le donne
Ci tenevano in catene nelle chiese umide
Sottoterra, avevo freddo – gelavo
Alla luce, le campane proclamavano
I loro orribili colpi di potere

Hanno portato via un mondo che amavo,
La dolce adorazione del divino
I suoi alberi, il suo canto degli uccelli,
Il verde, più ricco e più potente
Di quanto sapessero come usarlo –
Hanno reso Dio umano
Quindi avremmo adorato l’uomo.
Mi restava un giorno per ringraziarla
Prima che il mio mondo fosse sepolto
Sotto un tumulo di pietra
Reso sacro dai Sacerdoti
Che non aveva il minimo residuo di santità

Ho visto le donne voltarsi e correre,
Arrendersi, cedere, accedere alla supremazia.
Mi faceva male la testa sentire le loro bugie
Adesso mi fa male pensarci
Immagina questo: la migliore, la più matura conoscenza
Finita sottoterra
Nei tribunali nessuno era disposto
A parlare con noi o per noi
Le nostre parole non significavano nulla
Hanno bruciato la nostra visione
Negli ultimi giorni come una nebbia distesa sulla valle
A volte avevamo speranza

La notte aveva un dispiegarsi di stelle e un freddo scintillio
L’usurpatore incoronato ci fatto il gesto del dito
Mentre le gazze ingrassano di dolore
Si scuotevano nella morte
Rat a tat tat

Grandinava il giorno in cui vennero per uccidere.
Olocausto, il costo della santità è troppo alto per essere pagato
Le fiamme si insinuarono intorno alla mia testa
Il catrame mi carbonizzò i polmoni
Ho visto le mie gambe dissolversi
Provavo sete e l’orrore del mio ultimo momento –
Si alzarono e mi benedirono con la loro acqua
Anche mentre bruciavo

Lungo la strada
C’è un cimitero in cui sono cadute le donne
E rovinate in un tripudio di follia, cattiveria
Si schiantarono nell’oscurità
Le pietre le hanno sostituite
Segnate, una volta stavano di guardia
E a guardia del fuoco
Presero il calore e la fiamma
E, non protette, si sciolsero


Traduzione di Silvia Accorrà

Elizabeth Power: Elizabeth Power ha un Bachelor of Arts (hons) in Studi femminili presso la National University di Galway, Irlanda (1996) e un Master od Arts (hons) in Scrittura (2007). Ha vinto o è stata inserita in diversi concorsi internazionali o nazionali di racconti brevi, tra cui lo Swift Satire International Writing Competition”, “Domineer International Literary Festival” e “Maria Edgeworth Literary Festival”, “John Arden Spoken Word”, “June Fest Short Story story”. La sua poesia e la sua narrativa sono state ampiamente pubblicate su riviste letterarie, tra cui Crannog, The Moth, Skylight 47 e Noir By Noir West (Arlen House), The Holly Bough, Three Drops From a Cauldron (UK) e Sheela Na Gig (US). Maggiori dettagli sul suo sito: elizabethpowerwriter.com
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