È un bene se le cose si agitano illogicamente intorno a me come questa patina d’ombra, sfarfallano, sussurrano, così che io posso stare ferma. * Se scrivo le cose è per mostrare agli altri più tardi o per mostrare a me stessa che non sono sola con la mia esperienza. * “Con” è la parola che viene in mente, ma non è la parola giusta, qui.
Traduzione di Andrea Sirotti
foto di Gabriele Sirotti
Andrea Sirotti è nato a Firenze, dove insegna lingua e letteratura inglese. Fa parte delle redazioni di «Semicerchio», rivista di poesia comparata, e di «Interno Poesia», blog e casa editrice per la promozione della poesia. Da più di vent’anni svolge l’attività di traduttore letterario, soprattutto di poesia e di narrativa postcoloniale in lingua inglese per varie case editrici tra cui Einaudi, Giunti, Rizzoli, Le Lettere, Elliot e Interno Poesia. Tra i poeti tradotti e curati figurano, tra gli altri, Carol Ann Duffy, Eavan Boland, Margaret Atwood, Arundhathi Subramaniam, Jane Hirshfield, nonché classici come Rabindranath Tagore, Emily Dickinson e Oscar Wilde. Curatore e co-curatore di antologie poetiche “a tema”, ha al suo attivo: L’India dell’anima, antologia di poesia femminile indiana contemporanea in lingua inglese (Le Lettere, Firenze 2000, [seconda edizione, 2006]); Men/Uomini, ritratti maschili nella poesia femminile contemporanea, con Giorgia Sensi (Le Lettere, Firenze 2004) e Gatti come Angeli, antologia di poesia erotica femminile in lingua inglese, con Loredana Magazzeni (Medusa, Milano 2006).
Rae Armantrout: Rae Armantrout è autrice di sedici raccolte di poesia, tra cui “Conjure” (Wesleyan, 2020), “Wobble” (2018), finalista per il National Book Award, “Partly, New and Selected Poems” (2016) e “Versed” (2009) che ha vinto il Premio Pulitzer e National Book Critics Circle Award nel 2010. L’intervista “Art of Poetry” con Rae Armantrout, condotta da Brian Reed, è stata pubblicata su “The Paris Review” nel dicembre 2019. È professoressa emerita alla U.C. di San Diego e attualmente vive nello Stato di Washington.